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22 novembre 2024, Aggiornato alle 08,38
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Infrastrutture

Napoli elettrifica i traghetti Caremar, primo porto nel Meridione

Accordo tra porto, Enel e armatore. Dalla primavera le navi della compagnia attraccate con i motori spenti. Spirito: "Incentivi governativi per estendere il servizio"

Un traghetto Caremar

di Paolo Bosso

«Questi sono progetti che si fanno quando le compagnie marittime ci credono». Così il presidente dell'Autorità di sistema portuale (Adsp) del Tirreno centrale, Pietro Spirito, commenta la prima attività di cold ironing del porto di Napoli, la prima in uno scalo del Meridione e una delle prime in Italia, considerando che si tratta di una tecnologia non facile da realizzare. «Non c'è da mettere una coccarda, l'importante e vedere concretamente l'elettrificazione di una banchina», spiega Spirito.

Venerdì, nella sede dell'Adsp, è stato firmato un accordo tra il gruppo Enel, l'authority portuale e l'armatore Caremar per rifornire di elettricità, quando sono attraccati, i quattro traghetti della compagnia che fanno la spola tra Capri, Ischia e Procida. Per tutto il tempo in cui sono nel porto di Napoli, e per tutta la notte, le navi possono spegnere i motori e alimentarsi con la sola elettricità di terra. Si parte tra maggio e giugno dell'anno prossimo, il tempo di individuare la zona dove installare la cabina che rifornisce energia elettrica, richiedere l'allacciamento e predisporre le navi all'allaccio alla fornitura di terra. «Sono investimenti irrisori, la nave è di fatto già predisposta a questo sistema», precisa Francesco Ceci, amministratore delegato di Caremar.

Ecobonus per renderlo conveniente
Il cosiddetto cold ironing, l'elettrificazione della banchina, è una tecnologia che solo in porti particolarmente grossi e trafficati, come quelli anseatici, è sperimentata con continuità, perché ancora non conviene economicamente: spegnere i motori ed alimentarsi con la sola elettricità di terra è molto costoso rispetto al normale utilizzo dei motori di bordo. Basta vedere l'energia richiesta: a Napoli, la potenza erogata dalla cabina sarà di 150 kilowatt e il consumo del traghetto Caremar è di un milione di kWh (chilowatt/ora). La soluzione adottata a Napoli per rendere sostenibile la tecnologia e incentivare anche altri a farsi avanti prevede un ecobonus per l'armatore, in questo caso una detrazione sui diritti di ancoraggio e security, «una soluzione, e lo abbiamo scoperto dopo, che viene utilizzata nei porti del Nord Europa per incentivare la tecnologia», spiega Spirito.

«Ne abbiamo parlato una prima volta un anno fa ma solo come un libro dei sogni. Poi, quando il cliente si è fatto avanti è bastato circa un mese per avviare il progetto», spiega Carlo Tamburi, direttore Italia di Enel, che si augura «che Caremar faccia lo stesso anche sulle isole dove approda». Le navi sono infatti alimentate elettricamente solo nel porto di Napoli, a due alla volta.

Incentivi governativi per estendere il cold ironing
I vantaggi ambientali sono indubbi ma finché le tariffe applicate sono quelle tradizionali del fornitore di energia elettrica sarà difficile strutturare il cold ironing in tutto il porto. «Questi quattro traghetti – continua Spirito - saranno alimentati soprattutto di notte, godendo così delle tariffe più economiche. Il discorso cambia con le navi che lavorano prettamente di giorno come le ro-ro e ro-pax. Su questo dobbiamo ragionare col governo per sostenere le tariffe diurne. Noi possiamo incentivare con ecobonus ma bisogna consentire al fornitore di dialogare con gli operatori e questo richiede l'intervento del governo con degli incentivi specifici».