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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Napoli, cartello nelle isole del Golfo. Antitrust indaga

Perquisiti gli uffici di Mediterranea Marittima e Servizi Marittimi Liberi Giuffré & Lauro, che avrebbero azzerato la concorrenza nel trasporto di merci pericolose consorziandosi con altre società

La darsena petroli del porto di Napoli

Irregolarità nei servizi di trasporto di merci pericolose tra Ischia, Procida e Capri. Un cartello atto ad azzerare la concorrenza. L'Antitrust italiana ha avviato un'indagine nei confronti di cinque società napoletane più un consorzio: Mediterranea Marittima, Medmar Navi, Servizi Marittimi Liberi Giuffré & Lauro, Tra.Spe.Mar., GML Trasporti Marittimi il consorzio COTRASIR. Gli uffici di queste società, più altri soggetti coinvolti, sono stati perquisiti mercoledì dai funzionari dell'Autorità garante della  concorrenza e del mercato.

La strategia segnalata all'AGMC da più soggetti, quelli tagliati fuori dal cartello, è la seguente. I due concorrenti Mediterranea Marittima (holding di partecipazioni che controlla la società operativa Medmar Navi) e Servizi Marittimi Liberi Giuffré & Lauro, tramite la società comune GML, hanno costituito con Traspemar il consorzio COTRASIR, saturando così il traffico di approvvigionamento di questo tipo di merce per le isole del golfo partenopeo. 

Si vuole accertare una presunta intesa restrittiva della concorrenza, in violazione dell'articolo 2 della L. n. 287/90 e/o dell'articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea, riguardante in questo caso servizi di trasporto di infiammabili e rifiuti da e per le isole del golfo di Napoli.

Si delineano così i presupposti per, spiega l'AGCM, «un fenomeno concertativo tra imprese concorrenti finalizzato a uniformare le condizioni di offerta dei servizi e all'azzeramento di ogni dinamica concorrenziale, in termini di possibilità di scelta da parte della domanda, di qualità e costi dei servizi di trasporto offerti, con potenziali impatti negativi sui consumatori in termini sia di maggiori prezzi dei carburanti sia di maggiori costi della gestione dei rifiuti nelle isole interessate».

Tag: napoli - antitrust