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11 aprile 2025, Aggiornato alle 13,39
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Armatori - Eventi

Mattioli: "Governo eviti la delocalizzazione delle aziende armatoriali"

Il presidente di Confitarma è intervento al forum "Economia del mare e nuovi modelli di Governance" organizzato dall'Ordine dei dottori commercialisti di Napoli

Mario Mattioli

Rinsaldare una partnership virtuosa tra industria e credito che consenta alle aziende del settore marittimo di investire con un orizzonte temporale di almeno sette, dieci o più anni, con un intervento pubblico in grado di contrastare la delocalizzazione di imprese dal meridione. Sono le priorità sottolineate da Mario Mattioli, presidente di Confitarma, che nel suo intervento di saluto al forum "Economia del mare e nuovi modelli di Governance", organizzato il 4 novembre dall'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, ha ribadito quanto affermato in occasione dell'assemblea annuale della confederazione il 31 ottobre scorso, aggiungendo che "è necessario un tavolo di confronto con il governo per la creazione di un intervento di natura istituzionale, che eviti la delocalizzazione o, peggio, la scomparsa di aziende storiche. I comparti del carico secco e petrolifero sono i più colpiti con molte aziende localizzate anche nel nostro Mezzogiorno, territorio che già sconta importanti difficoltà". 

Secondo il presidente di Confitarma il governo, tramite un veicolo istituzionale come la Cassa Depositi e Prestiti, potrebbe promuovere un intervento integrativo che tenga insieme banche, fondi ed investitori privati, ad esempio attraverso il ricorso ad un ELTIF (European Long Term Investment Fund), di tipo infrastrutturale istituzionale, al fine di poter finanziare, al fianco dei privati, aziende in fase di turnaround ma anche in aziende in fase di sviluppo. "Una tale struttura che co-investa al fianco dei soggetti già presenti, renderebbe più attrattivo l'investimento nel nostro settore". Il tema dei rapporti tra banche e armamento è stato anche al centro del Tavolo tecnico con ABI, Banche e Fondi, tenutosi a margine dell'assemblea annuale di Confitarma. 

A differenza dei precedenti incontri, Confitarma ha ritenuto opportuno unificare i Tavoli Tecnici per segnare in maniera marcata l'integrabilità delle diverse forme di finanziamento che consentiranno in prospettiva il graduale rilancio dell'industria armatoriale italiana. Dalla riunione è emerso, infatti, un quadro d'insieme confortante sia per la positiva propensione di alcuni nuovi attori bancari, sia per la volontà di alcuni fondi, protagonisti di recenti operazioni di tunaround su aziende associate, di voler attivare il canale bancario quale ulteriore leva per lo sviluppo delle aziende partecipate risanate. 

Coordinata dal presidente Mattioli e dal consigliere Fabrizio Vettosi, vicepresidente della Commissione Finanza e Diritto d'impresa, la riunione, ha visto l'attiva partecipazione dell'ABI, che ha dettagliatamente illustrato le recenti evoluzioni normative che potrebbero avere ripercussioni sul credito allo shipping. (Applicazione delle Regole di Basilea 3.5, Introduzione dei nuovi criteri per la concessione del credito) In particolare, per quanto riguarda la discussione in corso a livello europeo sul Sustainability and Green Supporting Factor, è stato ricordato l'importante lavoro che Confitarma sta svolgendo sia in ambito nazionale che in sede europea attraverso l'attiva partecipazione al Group of Experts dell'ECSA, l'associazione degli armatori europei.
 

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