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10 aprile 2025, Aggiornato alle 14,10
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Eventi

Marinai abbandonati nei porti, se ne parla in Vaticano

Il congresso organizzato dall'Apostolato del Mare tra il 19 e il 23 novembre focalizzarà l'attenzione anche sul fenomeno della pirateria


Negli ultimi anni sono balzate agli onori della cronaca le disavventure delle tante vittime della pirateria, ma poco o nulla si sa dei marinai delle navi che vengono abbandonate nei porti dagli armatori. Intende far luce su entrambi i fenomeni il convegno che l'Apostolato del mare terrà in Vaticano dal 19 al 23 novembre e al quale parteciperanno anche il capitano Giuseppe Lubrano, della Savina Caylyn, la petroliera sequestrata dai pirati nel febbraio 2011 e rilasciata soltanto ai primi del 2012 - e Raffale Malena, cappellano della Costa Concordia.
"Siamo vicini soprattutto alle famiglie delle vittime di pirateria che devono affrontare lunghi periodi di paura, angoscia e difficoltà di vario genere, anche economico", ha spiegato padre Bruno Ciceri del Pontificio consiglio della pastorale dei migranti e degli itineranti. Meno noto ma con risvolti spesso drammatici anche il fenomeno dell'abbandono delle navi nei porti. Magari dopo un controllo delle autorità che ne blocca la navigazione, le navi vengono lasciate a se stesse perché gli armatori non trovano più conveniente lasciarle in mare e per i marinai si aprono lunghi periodi di difficoltà e di ansia sul proprio futuro. "Portiamo loro da mangiare - ha raccontato padre Bruno -, sigarette e carte telefoniche, nel lungo processo che a volte si conclude con la messa all'asta della nave".  Al congresso in Vaticano sarà presente anche una delegazione del comitato Welfare Ravenna, che segue parecchie navi abbandonate, tra cui quella su cui recentemente un marittimo di nazionalità turca è morto per attacco cardiaco.