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22 aprile 2025, Aggiornato alle 14,49
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Infrastrutture

Marghera, un parco ferroviario da 12,2 milioni

L'opera, realizzata in tre anni, è frutto della collaborazione tra Autorità portuale di Venezia e RFI. Vi transiteranno le merci che dal Mediterraneo sono dirette verso il Nord e l'Est Europa


Sono stati investiti 12,2 milioni di euro, cofinanziati dall'Unione Europea per 900 mila euro attraverso il programma TEN-T, per sviluppare il nuovo scalo ferroviario di Marghera al servizio del porto di Venezia. La realizzazione dell'opera, inaugurata ieri, è frutto della collaborazione tra l'Autorità portuale del capoluogo veneto e la Rete Ferroviaria Italiana, nell'ambito di un accordo quadro con Regione Veneto e Comune di Venezia. I lavori, affidati all'A.T.I. Coletto, Agrideco e Co.rac.fer, sono durati tre anni e hanno previsto anche un'importante attività di bonifica delle aree. Sette sono i nuovi binari, tre dei quali elettrificati, più un ulteriore ottavo binario a servizio dell'isola portuale e di due tronchini per il ricovero dei locomotori. A regime, lo scalo di Marghera potrà garantire complessivamente un traffico di cinquanta treni al giorno, per una lunghezza massima dei convogli pari a 750 metri, ai quali, dalla fine del 2013, si sommeranno altri treni formati a Fusina nel nuovo terminal in costruzione e destinato alle Autostrade del Mare. La nuova infrastruttura collega lo scalo sulla Laguna con i due principali interporti veneti, di Padova e Verona e soprattutto con i mercati del Nord ed Est Europa.  "Compito del porto di Venezia - ha spiegato il presidente dell'Autority, Paolo Costa – è quello di prepararsi a gestire e movimentare almeno il 30 per cento del traffico portuale via treno o chiatte. Una strategia che può e deve venire fatta propria da un (costituendo) sistema logistico unico che si avvalga delle due eccellenze interportuali venete: Padova e Verona, con la costituzione di un'unica area doganale".