|
adsp napoli 1
18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

forges4
Politiche marittime

Mare Forum Italy, dove vanno i pirati?

La settima edizione del convegno internazionale sullo shipping ha affrontato l'emergenza pirateria. Presto l'Italia utilizzerà scorte armate private. d'Amico: "È solo questione di tempo"


Dove va lo shipping ora che i punti nevralgici del trasporto marittimo sono infestati dai pirati? Sembra che il tema di quest'anno della settima edizione del Mare Forum Italy di Sorrento – Quo Vadis? – possa tradursi così. Proprio il tema della pirateria, infatti, è stato uno degli argomenti più discussi nella prima parte della mattinata durante la conferenza internazionale, svoltasi all'Hilton Sorrento Palace, promossa dall'armatore Giuseppe Bottiglieri. Per frenare questo fenomeno, che ha visto dal settembre dell'anno scorso 15 navi sequestrate, è parso chiaro a tutti che i governi devono intervenire trovando un accordo con quei paesi dove la pirateria è diventata un'industria che agli armatori è costata, solo nel 2010, circa 12 miliardi di dollari. 
Il dibattito che ha interessato l'Italia in queste ultime settimane ha riguardato l'utilizzo di scorte armate a bordo dei mercantili italiani. Già da tempo gli armatori chiedono al governo una misura ad hoc che dia il permesso di utilizzare uomini della Marina o contractor privati. Il presidente Confitarma Paolo d'Amico, che da tempo ha avviato un pressing costante sul governo, aspetta solo che dal Parlamento arrivi il via libera: «La nostra parte l'abbiamo fatta – ha affermato d'Amico a margine del convegno - ora aspettiamo che la proposta si trasformi in decreto. Tempi? Quelli non dipendono certo da noi». E sulla scelta tra l'esercito o scorte armate private ha detto chiaramente: «Nessuno pretende di avere a completa disposizione la Marina italiana, che in piena autonomia deciderà se e in quali circostanze fare salire a bordo delle nostre navi i propri uomini». Il vero obiettivo del decreto, quindi, sarà consentire l'ingaggio di guardie private, i cosiddetti contractor appunto. «Solo un servizio privato può garantire la sicurezza degli equipaggi» dice d'Amico. Cosa che ai sindacati non piace affatto. Il timore è quello di formalizzare uno scenario di guerra, rendendo ancora più pericoloso il transito delle navi.
Un altro elemento a favore della lotta alla pirateria sono le tecnologie informatiche. Su questo punto secondo Bottiglieri si devono monitorare le navi madre dei pirati, onde evitare quelle rotte in cui stazionano. 
Il fronte riscatti è l'altro elemento che insieme all'alta densità di attacchi in zone geografiche strategiche ha trasformato questo fenomeno in una vera e propria emergenza. Nel corso della conferenza è stata mostrata una specie di ricevuta firmata dai sequestratori in occasione del ritiro di un riscatto da 1 milione e 650 mila dollari, un pagamento sotto la media generale che si attesta sui 5 milioni, con punte di 20. 
La pirateria ha ormai un giro di affari colossale che ha cambiato la natura di alcune compagnie di assicurazione, come la Thomas Miller War Risks Services Limited di Andrew Ward che si è trasformata in una agenzia specializzata in negoziati. L'assistenza per chi decide di affidarsi a questa società prevedono: tempi veloci; ove possibile, medico per i marittimi a bordo; assistenza psicologica ai familiari; bonus  nel corso del sequestro ai marittimi e a volte, visto che vengono dirottati in piccoli porti, anche sussistenza di vivande.