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21 novembre 2024, Aggiornato alle 08,47
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Mar Ligure Orientale, Confindustria La Spezia: "Marina di Carrara rimanga con noi"

L'associazione degli industriali locali esprime la sua posizione in merito all'ipotesi di far tornare lo scalo toscano sotto la giurisdizione dell'Autorità Portuale del Mar Tirreno Settentrionale


L'unione fa la forza. Ne è convinta Confindustria La Spezia che esprime in una nota la sua decisa opposizione in merito alla proposta formulata da alcune formazioni politiche toscane di far uscire il porto di Marina di Carrara dalla giurisdizione dell'Autorità Portuale del Mar Ligure Orientale, della quale è parte anche il porto della Spezia, e fare tornare il porto carrarese sotto la giurisdizione dell'Autorità Portuale del Mar Tirreno Settentrionale con sede a Livorno.

Confindustria La Spezia, in considerazione della necessità di pianificare e governare lo sviluppo economico-sociale in un'epoca di grandi e repentini cambiamenti come quella in atto, valuta che sia necessario avere la capacità di superare i condizionamenti della logica "dei campanili" e dei confini amministrativi. I due porti sempre più negli anni hanno consolidato il fatto che sono parte integrante di un'area economica unica; pertanto, Confindustria La Spezia ritiene che sarebbe dannoso, forse soprattutto per il porto di Marina di Carrara, tornare a vecchie divisioni ampiamente superate nella realtà dei fatti.

In primo luogo, si ritiene opportuno effettuare un'analisi obiettiva sugli sviluppi e sulla crescita registrati dal 2016 dal porto di Marina di Carrara. "Crediamo – spiega Confindustria La Spezia – che aver messo a patrimonio comune le esperienze e le professionalità delle due strutture operative abbia avvantaggiato entrambi i porti in egual misura, tralasciando, volutamente, di ricordare le opportunità di investimenti derivanti da essere parte integrante dell'Autorità Portuale del Mar Ligure Orientale godute dal porto di Marina di Carrara. A conferma ulteriore della bontà della scelta a suo tempo fatta, per stessa ammissione del Sindaco di Carrara, la comunità locale è prossima all'approvazione del piano regolatore portuale atto pianificatorio atteso da oltre 40 anni".

Non può sfuggire a nessuno, ribadisce Confindustria La Spezia, che l'aumento dei traffici e l'uscita dalla monocultura del marmo si sia potuta realizzare tramite una stretta collaborazione e osmosi fra le due realtà portuali e fra imprenditori aventi punti di contatto ed interessi in comune molto più frequenti, anche per vicinanza geografica, rispetto alla realtà di Livorno. Come non può sfuggire a nessuno che parlando di Autorità portuale non ci si può limitare a considerare solamente le attività legate al porto mercantile, ma si deve ampliare anche alle attività della nautica e delle costruzioni dei super yacht.

La provincia della Spezia e quella di Massa Carrara hanno visto consolidarsi la presenza in entrambi i territori degli stessi leader mondiali nel comparto della costruzione dei super yacht e sarebbe illogico e sicuramente dannoso per questo importante comparto produttivo dividere le due realtà. Tutti devono ragionare con una visione di sviluppo economico e sociale che non guardi il passato ma sia protesa al futuro, considerando i due porti componenti di una unica Area vasta e come tali devono essere governati.

Per quanto concerne la governance, Confindustria La Spezia rigetta dunque con fermezza l'ipotesi di una spartizione delle cariche in una logica territoriale, in quanto figlia di vecchie logiche spartitorie, in quanto si ritiene che debba essere premiata la professionalità, la capacità di visione, la profonda conoscenza dei territori interessati e non l'appartenenza. 
 

Tag: porti - la spezia