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25 novembre 2024, Aggiornato alle 08,40
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Cultura

Lungomare di Brindisi, parte la riqualificazione del "Pic Nic"

Concessione di vent'anni dell'Autorità di sistema portuale per riaprire al pubblico l'area dello storico ristorante delle Bocche di Puglia, in voga negli anni Sessanta

L'edificio abbandonato "ex Pic Nic", sul lungomare di Brindisi

L'Autorità di sistema portuale di Brindisi avvia la riqualificazione dell"ex "Pic Nic", storico ristorante di Sciaia, sul lungomare di Brindisi, sulle Bocche di Puglia, in voga negli anni Cinquanta e Sessanta. Il Comitato di gestione dell'Autorità di sistema portuale dell'Adriatico Meridionale - Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta, Monopoli e Termoli – ha approvato il rilascio di una concessione di vent'anni dell'area, adibita oggi a parcheggio, affidandola a costituendo raggruppamento formato dalle società Brundisium Consulting, Salentoabordo, Ats, Petra Su Petra ‘Ntisa Parite'. 

La concessione riguarda l'immobile pertinenziale di circa 710 metri quadri, costituito da circa 667 metri quadri di superficie coperta e da oltre 43 metri quadri di area scoperta annessa, oltre ai 160 metri quadri circa di area ad uso parcheggio esclusivo. Il canone annuale è stato fissato, in totale, in circa 25,500 euro, importo da assoggettare annualmente all'aggiornamento ISTAT e fatta salva, in ogni caso l'applicazione di eventuali riduzioni previste dal vigente regolamento d'uso. 

Lo scorso anno, l'ente portuale aveva pubblicato una manifestazione di interesse per la valorizzazione e gestione del ex ristorante, attualmente non agibile ma molto in voga negli anni ‘50 e '60, nell'ottica di un processo di riqualificazione, avviato di concerto con l'amministrazione comunale, di tutta l'area, nelle cui immediate vicinanze ricadono: l'"Estoril", struttura che dopo un lungo iter procedimentale, istruito dall'ente portuale nella cui giurisdizione ricade e a seguito di un importante intervento di ristrutturazione ad opera del concessionario, è da oltre un anno un'avviata attività di ristorazione; il Castello Alfonsino e l'isola di Sant'Andrea; la spiaggia pubblica di "Cala Materdomini", recentemente recuperata dal Comune di Brindisi; e la diga di Punta Riso.

Alla scadenza del termine (15 ottobre 2022), delle 8 manifestazioni pervenute solo 5 erano risultate rispondenti ai requisiti fissati nell'avviso. Nel termine assegnato per la presentazione formale, l'unica istanza pervenuta e giudicata rispondente ai requisiti è stata quella proposta dal costituendo Raggruppamento Temporaneo di Imprese che ristrutturerà completamente il complesso, con un intervento di architettura sostenibile in grado di limitare gli impatti sull'ambiente e di contribuire al risparmio energetico, utilizzando-ad esempio- l'installazione di pannelli fotovoltaici sul piano di copertura.

Il progetto, che ha già scontato l'iter procedimentale, è attualmente al livello esecutivo, è pertanto completo di dettagli tecnici, e dopo il rilascio della concessione sarà sottoposto al vaglio dell'Ufficio Urbanistico del Comune di Brindisi per l'acquisizione delle eventuali ulteriori autorizzazioni.

«Dopo l'Estoril, un altro locale iconografico della città tornerà in vita per continuare l'opera di riqualificazione di una delle aree più belle di Brindisi - commenta il presidente dell'Autorità di sistema portuale dell'Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi. «Si tratta di un nuovo importante passo che muoviamo nel delicato percorso di interazione e di interconnessione porto-città. Due realtà che possono e devono svilupparsi assieme e simbioticamente. La riqualificazione di quello che attualmente è solo un rudere contribuirà notevolmente ad aumentare l'appeal dell'intera zona e del territorio. Perché- conclude il Presidente- pranzare con una finestra sul mare è un'esperienza che nutre anche l'anima». 

Tag: brindisi