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21 novembre 2024, Aggiornato alle 08,47
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Cultura - Personaggi

L'odissea della Diamond ha fatto scuola. Gennaro Arma: "Ora penso ai comandanti del futuro"

Il "capitano coraggioso", originario della penisola sorrentina, racconta le sue esperienze di vita e di mare. E sottolinea l'importanza della formazione

Gennaro Arma

di Marco Molino (Intervista integrale. La versione sintetica è stata anticipata sul Corriere.it)

Una grande nave è come un'isola: per molti aspetti autosufficiente, ma separata dal resto del mondo. Eppure i passeggeri della Diamond Princess non si sentirono mai abbandonati, neppure quando l'ammiraglia della compagnia statunitense Princess Cruises fu travolta dal contagio durante le prime settimane di diffusione della pandemia, nel febbraio del 2020, e ormeggiata in quarantena nel porto giapponese di Yokohama. Un'emergenza anomala e sconvolgente, che nessuno sapeva come affrontare. Sarebbe bastato poco per scatenare il panico a bordo, con oltre settecento crocieristi risultati positivi al Covid e sei vittime. "Invece tutto rimase sotto controllo, sebbene non sia stato facile gestire una comunità di viaggiatori provenienti da cinquanta diverse nazioni", ricorda giusto due anni dopo il comandante Gennaro Arma, originario della penisola sorrentina, che dimostrò nell'occasione nervi saldi e notevoli capacità di mediazione. Definito il "capitano coraggioso" dai media internazionali, con il suo comportamento esemplare si è guadagnato l'ammirazione planetaria e l'onorificenza di commendatore al merito della Repubblica Italiana, ricevuta dalle mani del presidente Sergio Mattarella. Fu l'ultimo ad abbandonare la nave, ma non si sente un eroe. "Ho fatto solo del mio meglio – spiega – e quell'esperienza conferma piuttosto che il mestiere del comandante oggi è molto cambiato e va ripensata la formazione". Arma ne è così convinto che ha deciso, insieme ad altri operatori del settore, di fondare a Napoli un'associazione no profit votata alla promozione della cultura marinara e alla crescita professionale di una nuova generazione di naviganti.

Comandante, ma cosa bisogna insegnare oggi a chi vuole intraprendere la carriera del mare? 
"Il professionista del mare si muove attualmente in un quadro normativo decisamente diverso rispetto a ciò che viene insegnato nelle scuole. Al centro del suo lavoro c'è sempre la sicurezza di chi è a bordo. Ma sono tante le responsabilità di natura civile e penale, o in merito ai diritti dell'uomo, che richiedono una seria riflessione sulla sua autonomia. Ciò è vero anche riguardo al profilo sanitario di una nave da crociera che può ospitare più di quattromila persone".

L'esperienza della Diamond Princess ha fatto scuola in tal senso.
"Nel caso specifico, è ovvio che non sono un virologo e che sulla nave c'erano medici, ufficiali e tanti membri dell'equipaggio con cui feci un ottimo lavoro di squadra. Ma la responsabilità ultima per tutto ciò che accadeva a bordo era sempre mia. Oltre al ruolo di navigante, dovetti essere al tempo stesso uno psicologo, un manager e pure un diplomatico quando bisognava trattare con le autorità giapponesi. I compiti del comandante e la sua esposizione di fronte alla legge sono dunque mutati nel tempo e i giovani degli istituti nautici andrebbero preparati meglio. Questo è l'obiettivo del nuovo sodalizio Istruttori Associati Marittimi – Iam".

Perché Iam nasce proprio a Napoli?
"Qui ci sono radicate tradizioni marinare e armatoriali ed è la giusta sede per un organismo che vuole rappresentare in modo adeguato le istanze di chi ha davvero le competenze legate alla navigazione e giorno per giorno fa questo straordinario mestiere così importante per la collettività".

Anche la penisola sorrentina ha uno storico rapporto con le navi. Achille Lauro era di Piano e Gianluigi Aponte, fondatore di Msc, viene da Sant'Agnello, dove abita anche lei. 
"Una tradizione che mi è entrata nel sangue sin da bambino. Anche nei momenti difficili sulla Diamond, è emerso tutto il mio itinerario esistenziale e le persone importanti che mi hanno aiutato a crescere. Con la sua passione, il professore di navigazione Carmine Rotulo dell'Istituto Nautico "Nino Bixio" di Piano di Sorrento mi ha trasmesso una dedizione sacrale per lo studio. Mio nonno Gennaro mi ha invece insegnato che carisma non è solo dare ordini e farsi ubbidire: è la forza di sapersi mettere in gioco per gli altri, di comunicare che al loro fianco ci sei davvero".

Qual è stato il suo percorso professionale? 
"Ho cominciato la dura gavetta come mozzo su una nave da carico. Invece il primo incarico su una nave da crociera Carnival risale al 1998 con la qualifica di marinaio pompiere. Poi tutta la strada da allievo ufficiale fino al comando assunto nel 2014 all'età di 39 anni".

Dopo l'odissea della Diamond Princess, c'è stato il lungo stop delle crociere causato all'emergenza sanitaria. Adesso avete ripreso a navigare? 
"Certo, proprio nei prossimi giorni raggiungeremo gli Stati Uniti con una nuova Princess realizzata negli stabilimenti Fincantieri di Monfalcone. Al mio comando la nave effettuerà crociere in sicurezza tra la California e l'Alaska. Giro il mondo, ma il pensiero torna spesso alla famiglia, alla mia terra. Anche al campionato di calcio".

Tifoso?
"Mio figlio si chiama Diego…"

(Il comandante Arma ha raccontato l'avventura della Diamond e il suo percorso esistenziale e professionale anche nel libro La lezione più importante - Mondadori)