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14 marzo 2025, Aggiornato alle 12,34
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Infrastrutture - Logistica

Livorno, l'authority vuole allargare l'imboccatura di Marzocco

Passare a 70 metri di ampiezza, con 13 di pescaggio. Progetto dell'autorità di sistema. Al via tavolo


L'autorità di sistema portuale del Tirreno settentrionale (Livorno, Capraia, Piombino, Portoferraio, Rio Marina e Cavo) vuole allargatre la bocca di accesso del porto di Livorno, nella strettoia del Marzocco. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi in una riunione con la Capitaneria, i piloti e gli operatori portuali e prevede l'approfondimento dei fondali nei punti più stretti del canale di accesso, quelli in cui passano i tubi dell'Eni.

Si tratterebbe di rimuovere complessivamente 20 mila metri cubi di sedime per passare la larghezza del canale da 57 a 70 metri, con una profondità di 13. Costo calcolato, poche centinaia di migliaia di euro, finanziati dal Lorenzini Terminal e dal Terminal Darsena Toscana.

«È una novità che potrebbe tradursi in nuovi importanti benefici per gli operatori portuali e, soprattutto, per le grandi compagnie», precisa l'authority di Livorno. Se infatti le simulazioni di manovra programmate dovessero dare un riscontro favorevole, i nuovi lavori di dragaggio potrebbero consentire di portare in darsena Toscana le navi di ultima generazione senza più le limitazioni di carico attuali. Oggi, infatti, le unità navali larghe più di 42,8 metri entrano a carico ridotto con un pescaggio di 10,75 metri.

«Dopo i primi lavori di allargamento e quelli di realizzazione di illuminazione notturna del canale di accesso, la nuova opera rappresenta un ulteriore passo in avanti per dare al porto la massima operatività possibile», conclude l'autorità di sistema livornese.

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Tag: livorno - dragaggi