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30 dicembre 2024, Aggiornato alle 14,49
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Politiche marittime

Litorale romagnolo a rischio: costruita una barriera di sabbia lunga 45 chilometri

Marevivo ricorda che, ancora una volta, gli interessi economici prevalgono sulla tutela della biodiversità


Un'enorme barriera di sabbia, estesa per ben 45 chilometri dai lidi di Comacchio a Cattolica, è stata costruita nei giorni scorsi dalle cooperative degli operatori balneari in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e i Comuni della costa. Investimento costato due milioni di euro.

"Assistiamo per l'ennesima volta alla distruzione di ambienti naturali: le nostre spiagge. Questi movimenti di sabbia concorrono drasticamente all'erosione costiera: la sabbia, infatti, spostata verso terra, rende la battigia più bassa e la sabbia viene portata via più facilmente dalle onde, mutando anche la linea di costa – denuncia Rita Paone, responsabile Divisione Spiagge e Coste Marevivo -. Anche quando la duna viene ridistesa in primavera, la sabbia è evidentemente meno compattata e ancora una volta viene risucchiata in acqua dalle mareggiate. I danni per l'ambiente sono inestimabili, così come quelli economici che dovranno sostenere le comunità per i ripascimenti".

Le coste italiane, siano esse sabbiose o rocciose, rappresentano aree preziose per la biodiversità e, a dispetto della fortissima pressione antropica che subiscono in ogni periodo dell'anno, soprattutto d'estate, meriterebbero una maggiore tutela. Marevivo ricorda che la nostra Costituzione, all'art. 9, "tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni". Eppure, molto spesso gli interessi economici prevalgono sull'equilibrio degli ecosistemi. Il risultato qual è? Che intere dune di sabbia vengono rimosse e spostate da una parte all'altra, senza nessun riguardo per la naturale morfologia dei litorali.