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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Limiti di zolfo, gli armatori internazionali allertano i governi per possibili rischi

Bimco, Ics, Intercargo, Intertanko e WSC spiegano che le nuove norme potrebbero creare problemi con l'uso del bunker 


Dal 2020, con l'entrata in vigore delle nuove normative sulle emissioni delle navi mercantili, gli armatori potrebbero trovarsi in difficoltà a reperire bunker e miscele conformi oltre agli standard ISO anche agli stessi propulsori che fanno girare le eliche. Ne sono convinti le organizzazioni internazionali degli armatori Bimco, Ics, Intercargo, Intertanko e WSC che hanno sollecitato gli Stati membri dell'International Maritime Organization (IMO) a compiere passi avanti verso l'introduzione del limite del tenore di zolfo nel combustibile delle navi che verrà attuato tra meno di due anni, dal primo gennaio 2020, con l'entrata in vigore degli emendamenti all'Annex VI della Convenzione internazionale Marpol per la prevenzione dell'inquinamento causato dalle navi. Si tratta di problemi che la categoria sottolinea già da tempo, l'ultima volta un mese fa. 

I progressi devono essere compiuti, chiariscono le associazioni in un comunicato congiunto, per evitare che l'implementazione delle nuove norme possa compromettere la sicurezza o penalizzare ingiustamente singole navi. Nel 2020, spiegano le associazioni, oltre all'utilizzo di combustibili distillati per rispettare il limite di zolfo dello 0,5 per cento, molte navi dovranno utilizzare oli combustibili miscelati e nuovi prodotti che non rientrano nello standard ISO 8217. Oltre all'assenza di standard globali per molti dei nuovi carburanti miscelati promessi dalle raffinerie petrolifere, vi sono potenzialmente gravi problemi di sicurezza, compresi quelli relativi all'uso di bunker conformi ma incompatibili, problemi derivanti dall'utilizzo di bunker che risultassero incompatibili – hanno precisato le cinque organizzazioni - e che potrebbero eventualmente comportare una perdita di potenza del sistema di propulsione della nave.