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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Liberata la "Savina Caylyn"

Dopo quasi undici mesi di sequestro la petroliera della Fratelli D'Amato è stata liberata oggi. A bordo 22 membri d'equipaggio, tra cui cinque italiani. Con aggiornamento del 22 dicembre


La nave Savina Caylyn, nelle mani dei pirati somali da quasi undici mesi è stata liberata oggi. La nave era stata sequestrata l'8 febbraio scorso. A bordo 22 membri d'equipaggio, tra i quali 5 italiani. Procida è in festa per la liberazione. Ora si attendono altri particolari, sopratutto sulla salute dell'equipaggio. La petroliera appartiene alla compagnia Fratelli D'Amato. Questi i nomi dei marittimi italiani a bordo dell'unità:  Giuseppe Lubrano Lavadera, comandante della nave, e Crescenzo Guardascione, terzo ufficiale di coperta, entrambi di Procida; Gianmaria Cesaro, allievo di coperta, di Sorrento; Antonio Verrecchia, direttore di macchina, di Gaeta, ed Eugenio Bon, primo ufficiale di coperta, di Trieste. La liberazione della Savina Caylyn fa seguito a quella avvenuta nei giorni scorsi della Rosalia D'Amato della Perseveranza di Navigazione, anche questo armatore napoletano.

Aggiornamento del 22 dicembre

Mentre si aspettano i particolari della vicenda che ha portato alla liberazione dell'equipaggio, la nave è in rotta verso un porto sicuro degli Emirati Arabi. A bordo ci sono, assieme ai 22 marittimi, almeno altrettanti militari italiani imbarcati immediatamente dopo che i pirati hanno abbandonato la Savina Caylyn. Si tratta di personale specializzato della San Marco in grado, prima di proteggere l'unità da eventuali altri attacchi fintanto si trova nelle pericolose acque somale, poi di assistere l'equipaggio stremato da circa 11 mesi di sequestro. Infine, personale tecnico in grado di far navigare bene la nave al prossimo porto, considerando i lunghi mesi di fermo in rada. Per il riscatto sarebbero stati pagati 11,5 milioni di dollari. La notizia è di fonte somala e confermata dalla Reuters. Ma non dagli armatori e dal governo italiano. Con ogni probabilità sono intervenute le assicurazioni ed i mediatori.
La pirateria è stato il tema dominante di tutto il 2011. Tra l'altro, meno di un mese fa è stata liberata, dopo sette mesi, l'altra unità italiana, la Rosalia D'Amato della Perseveranza di Navigazione, anch'essa in mano ai pirati somali.
Sul nostro numero di fine anno, attualmente in distribuzione ma visibile sul nostro sito "informazionimarittime.it", abbiamo approfondito l'interessante tema, con dati, notizie e commenti di vari esperti del settore, nazionali e non. Al momento, pochi interventi possono essere fatti per frenare l'escalation di sequestri di navi. A luglio il governo ha finalmente varato la norma per l'imbarco di militari sulle navi nazionali. Ma le navi, che solcano le pericolose acque del golfo indiano, le coste somale, ma anche zone molto al largo, sono tante ed i militari non bastano per la loro protezione. La norma del governo prevede anche l'imbarco di contractor privati, anche questi pagati dagli armatori che ne fanno richiesta. Ma il decreto attuativo per l'imbarco di privati a difesa delle navi italiane, a distanza di circa sei mesi dal provvedimento, manca. Il problema viene, tra l'altro, segnalato in un'intervista al Mattino di oggi 22 dicembre proprio dall'armatore della Savina Caylyn, Luigi D'Amato.