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18 aprile 2025, Aggiornato alle 12,17
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Le dogane italiane all'appuntamento europeo

A partire dal 2011 l'informatizzazione del flusso merci diverrà obbligatoria. All'Unione Industriali di Napoli l'Agenzia delle Dogane ha presentato il sistema "single window" e "one stop shop", un referente telematico-amministrativo unico per tutti gli operatori 


«Credo che la definizione di "piattaforma logistica del Mediterraneo" per il nostro Paese non sia sufficiente. Sarebbe più adatto ritenere l'Italia un territorio competitivo con forti capacità di interscambio import-export. Una visione allargata che non coinvolga solo il microcosmo marittimo ma la nostra economia». Con questa premessa il presidente Confindustria di Salerno Agostino Gallozzi ha evidenziato la natura del convegno "Porti in rete" tenutosi a Napoli presso la sede dell'Unione Industriali. L'incontro è stato aperto da Gennaro Moccia, vicepresidente Infrastrutture e sicurezza del territorio degli industriali di Napoli. «Porto in rete –ha aggiunto Gallozzi- significa Paese in rete, informatizzazione di tutte quelle attività che ancora si svolgono manualmente».
Il dialogo telematico tra gli interlocutori logistici (terminal, dogane e spedizionieri in primis) è ormai un tema di attualità nel mondo marittimo. L'A.E.S. (Automated Export System), il tracciamento elettronico delle operazioni di esportazione tra i paesi comunitari, ha uniformato le regole europee e, insieme al pre-clearing - lo sdoganamento telematico anticipato - ha reso sempre più impellente la necessità di dotare l'Italia di una infrastruttura web più efficace. L'incontro di Napoli ha analizzato con uno sguardo "allargato" lo stato attuale dell'informatizzazione delle dogane, in relazione ai benefici complessivi che queste tecnologie possono apportare all'economia della penisola.
L'Italia non è ferma nel campo dell'informatizzazione, ci tengono a precisare Teresa Alvaro, direttore centrale Tecnologie per l'Innovazione dell'Agenzia delle Dogane, e Alberto Libeccio, direttore interregionale Agenzia delle Dogane. «Qui a Napoli con il progetto "Banchina Remota" –ha confermato Libeccio- per la movimentazione dei container tra lo scalo campano e l'interporto di Nola, abbiamo determinato un sistema virtuoso che toglie i container che non trovano posto nel porto e li trasferisce direttamente al retroporto. Facendo in modo anche di eliminare i problemi relativi alla responsabilità di custodia dei contenitori destinati a Nola».
Alvaro, invece, ha presentato una approfondita relazione sullo stato attuale della dogana informatizzata, il cosiddetto "e-customs", che regolamenta il dialogo tra Dogane, terminal e spedizionieri. In Italia ci sono circa 11 milioni di dichiarazioni doganali all'anno, oltre il 10% di quelle comunitarie, per questo c'è bisogno di un'informatizzazione molto complessa per creare quello che viene chiamato approccio "single window", ovvero un unico referente amministrativo per le singole imprese. «A chi ci dice che la dogana di Napoli è "un colabrodo" rispondiamo che, allo stato dei fatti, con questo sistema che parte da precise direttive europee uguali per tutti, è impossibile» puntualizza Libeccio. «L'unica cosa che dobbiamo rimproverarci – prosegue l'Alvaro – è che, a differenza degli altri paesi, tutti, dalle imprese alle amministrazioni, ci presentiamo in ordine sparso». Per questo l'Agenzia delle Dogane ha presentato a Confindustria i requisiti necessari per far fronte alle future regole europee che, dal primo gennaio 2011, renderanno obbligatoria la dichiarazione elettronica di import e la dichiarazione sommaria di uscita. «In primo luogo rendere effettiva la "gestione del rischio" per uniformare i controlli – spiega Alvaro – poi single window e "one stop shop" e, infine, armonizzare il tutto con un ambiente informatico unico a partire da sistemi di comunicazione uniformi».
«Noi viviamo di controlli – spiega Domenico De Crescenzo, presidente del Consiglio Compartimentale degli Spedizionieri Doganali di Napoli– il problema nasce quando non sono fatti in maniera univoca per tutti i porti europei. Per esempio l'Olanda, anche se movimenta milioni di teu l'anno, non effettua verifiche sanitarie sui container all'atto dello sdoganamento, per cui tocca farle a noi che siamo obbligati». Altro aspetto è quello della moltiplicazione dei controlli sul singolo contenitore. Che invece andrebbe fatto in un unico luogo e allo stesso tempo. Single Window, One Stop Shop, Aida (Automazione Integrata Dogane Accise), Falstaff (trasmissione online delle istanze di tutela), il Trovatore (sistema di identificazione attraverso radiofrequenze) sono gli strumenti attraverso i quali è stato modernizzato il sistema telematico delle dogane.
 
Paolo Bosso 
 
Nella foto, da destra: Gallozzi, Moccia, Libeccio e De Crescenzo