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10 aprile 2025, Aggiornato alle 14,10
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Le auto pronte a ripartire. Ecg vuole convincere le banche

Rapporto dell'European Vehicle Logistics analizza lo stato di salute dell'industria automobilistica. Baldissara: "Siamo pronti a rilanciare il nostro settore ma per farlo abbiamo bisogno che le banche ci guardino con occhi nuovi"


Con un dettagliato rapporto sullo stato di salute del settore automobilistico, Ecg (European Vehicle Logistics), l'associazione europea della logistica automobilitica, cerca di convincere le banche a riaprire i rubinetti del credito. Il settore automobilistico non solo ha risentito fortemente della crisi economica ma ancora è lungi dal riprendersi. 
Per Ecg questo settore logistico «è solido» e pronto per la ripresa nel 2010. Purtroppo, secondo l'associazione,  le banche continuano ad essere scettiche negando ulteriori finanziamenti. Una situazione che, secondo il presidente Ecg Costantino Baldissara, «pesa significativamente sulle prospettive future e la solidità economica di questo settore». «Per il nostro comparto – prosegue Baldissara – è iniziato, a partire dal 2008, un periodo piuttosto duro. Molte compagnie hanno dovuto tagliare costi e personale per sopravvivere. Nonostante tutto il settore ha reagito agilmente. Ci aspettiamo per questo una costante crescita nel corso dell'anno». 
Secondo Ecg la crisi ha colpito proprio nel momento in cui il settore finanziario aveva bisogno di investire sul futuro. «Abbiamo calcolato – prosegue Baldissara – che si spenderanno tra i 4 e i 7 miliardi di dollari solo per ripristinare le condizioni pre-crisi. Le banche sono ancora riluttanti nel valutare la nostra capacità di credito. Ciò è dovuto, da un lato, alle loro perplessità su tutti i settori industriali con particolare diffidenza per quello automobilistico, e, dall'altro perché non c'è ancora una esauriente previsione economica futura. Con questo nostro rapporto speriamo di riempire il gap di informazioni sul nostro settore e di convincere le banche a guardare con fiducia al nostro business». 

Il rapporto Ecg:
Diversificazione: il settore si muove bene sia nel mercato del nuovo che dell'usato anche se quest'ultimo è indubbiamente il più stabile.
Compattezza della domanda: i costruttori usano il trasporto e il deposito per gestire la sovracapacità e creano scorte cuscinetto appianando il ciclo degli operatori logistici.
Flessibilità geografica: il settore può muoversi abilmente in risposta alla domanda.
Profitto: non è strettamente legato alla quota specifica di mercato, le attività possono essere modificate in risposta alla domanda.
Solidità finanziaria: forti parametri finanziari combinati con la flessibilità di P&L e un minor rapporto col debito rispetto ad altri segmenti del settore.
«Nel momento in cui la crisi si allontanerà – spiega Baldissara - e la domanda dei veicoli  riprenderà, i costruttori europei avranno bisogno di accedere immediatamente ai nuovi mezzi di trasporto per andare incontro alle esigenze di distribuzione». «Non c'è un modo – continua - per sostituire il settore dei vagoni ferroviari, del trasporto su strada, delle navi e delle chiatte. ma è anche vero che non possono esser prodotti in un batter d'occhio. Per esempio, possono occorrere fino a tre anni e decine di milioni di euro per costruire una nave. Per questo motivo l'accesso al finanziamento è fondamentale. Mentre il dibattito sul futuro dei trasporti in Europa raggiunge un punto critico, è chiaro che gli investimenti saranno l'unico modo per raggiungere gli obiettivi politici fondamentali: tutela e creazione di posti di lavoro, maggior efficienza tecnologica e riduzione delle emissioni. Siamo pronti a rilanciare il nostro settore – conclude Baldissara - ma per farlo abbiamo bisogno che le banche ci guardino con occhi nuovi».