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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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Le "ascelle" dell'Italia sviluppano le autostrade del mare

Genova e Venezia avviano due progetti indipendenti fra loro per collegare i due porti con le sponde del Nord Africa, della Grecia e in futuro anche con i corridoi nordeuropei


Due grandi "raccordi" via mare. Uno tirrenico che collegherà Genova all'Africa, l'altro adriatico servirà da Venezia i traffici con la Grecia e forse in futuro con l'Egitto. 
Genova. E' il cosiddetto "porto d'Africa", come lo chiama il presidente dell'Autorità Portuale di Genova Luigi Merlo. Un progetto, realizzato da Renzo Piano, per una serie di banchine a Ponente dello scalo che nei giorni scorsi ha ricevuto l'approvazione dal Comitato portuale. Quattro attracchi per le autostrade del mare e spazi anche per un porto pescherecci. Dopo l'approvazione del Comune, potrà essere avviata la gara. I lavori dureranno circa quattro anni per un costo pari a 70 milioni di euro, probabilmente sostenuti dai privati attraverso project financing. Un'area che accoglierà tanto i traffici merci ro-ro europei che le linee con il Nord Africa, merci e passeggeri. Se il progetto dovesse diventare realtà, verranno così separati i traffici di crociere e traghetti da quelli dei passeggeri destinati al Nord Africa. Non solo, ma lo spazio apre un promettente corridoio con i traffici nordeuropei.
Venezia. Dall'altro lato, sull'Adriatico, nell'area Fusina (Marghera), sorgerà un terminal sempre dedicato alle autostrade del mare. Il progetto è stato ideato da un pool di imprese veneziane in project financing e prevede sia la realizzazione dell'opera che la gestione dei servizi. La società consortile si chiama "Venice New Port" ed è composta da: Impresa di Costruzioni Ing. E. Mantovani S.p.A., Adria Infrastrutture S.p.A., CO.VE.CO Coop. S.p.A., Thetis S.p.A., Nuova Fusina Ingegneria S.c.a.r.l. e Venezia Terminal Passeggeri S.p.A. Un investimento complessivo di 193 milioni di euro, il tutto operativo nei prossimi 5 anni per una struttura formata da due darsene con quattro banchine capaci di ospitare contemporaneamente quattro navi ed una piattaforma logistica dotata di nuovi fabbricati e magazzini, piazzali portuali e parcheggi per un'area complessiva di 36 ettari. Un'altro corridoio quindi, parallelo al Tirreno, pronto a dialogare con la Grecia, l'Egitto e forse in futuro con l'Est Europa. Una zona di traffici ro-ro e ro-pax capace di movimentare 850 traghetti e 110 treni all'anno che aumenteranno successivamente con un tasso di crescita del 25% fino a raggiungere una capacità massima annuale di mille traghetti.
 
Paolo Bosso