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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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"L'acquisizione Tirrenia? Il solito capitalismo"

Il segretario generale Uiltrasporti, Giuseppe Caronia, analizza impressioni e previsioni di un affare complicato. In pochi disposti a comprarsi i debiti. La cordata Mediterranea-Tomasos pretendente favorito


Uiltrasporti, attraverso le dichiarazioni del segretario generale Giuseppe Caronia, spiega le sue impressioni sulle ultime novità relative alla privatizzazione di Tirrenia. La compagnia è piena di debiti per cui nessuno vorrà comprarla, anche se la cordata Mediterranea-Ttt Lines potrebbe essere comunque interessata, questa in sintesi la previsione di Caronia,. Parole chiare e dure su una situazione che, secondo il sindacato, non ha ancora vie di uscita.
Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli si incontreranno il 22 giugno anziché il 16. Il 18 giugno è invece l'ultimo giorno per presentare le cordate e gli accordi tra i singoli concorrenti per all'acquisizione di Tirrenia. I pretendenti sono diventati due «e – spiega Caronia - credo che entro il 28 nessuno assumerà impegni concreti e vincolanti e ciò non solamente perché non c'è interesse a comprare Tirrenia e Siremar assieme o viceversa, ma perché comprensibilmente nessuno è disposto ad accollarsi una sicura perdita di circa 15 milioni di euro l'anno».
Secondo Caronia il governo dovrebbe rifare il bando. Non solo, ma dovrà integrare la prevista sovvenzione «in quanto l'attuale stanziamento è insufficiente». Se ciò non dovesse avvenire, per il sindacato le conseguenze sarebbero fatali per il lavoratori. Secondo il sindacato solo un pretendente potrebbe scongiurare queste fosche previsioni: la Mediterranea Holding alleata con Ttt Lines di Tomasos che è subentrata al Fondo Cape, Gestioni armatoriali di Coccia, il Gruppo Armatoriale Lauro e Isolemar.
Il debito non condizionerebbe più di tanto l'eventuale interessamento di questa cordata. «In verità – spiega Caronia - non mi meraviglierei più di tanto considerato che la Regione Siciliana partecipa già infelicemente ad attività armatoriali con la T-Link e che quindi non sia per niente preoccupata per i 15 milioni di euro l'anno che mancano dalla sovvenzione per Tirrenia in quanto, così come  già avviene per la prima, ritiene di poter impunemente scaricare, oltre che la perdita per la partecipazione a T-Link anche quella per la partecipazione a Mediterranea Holding, sul bilancio della Regione. Mentre i soci privati potranno tranquillamente spartirsi i lucrosi proventi delle singole tratte commerciali in utile e scaricare i costi delle tratte sociali in perdita sul socio pubblico. Vecchia ma  ricorrente storia quindi: privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite. Tanto, come si dice, a pagare è sempre il solito "pantalone"».