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29 gennaio 2025, Aggiornato alle 13,33
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Cultura - Personaggi

La storia di Polese, prima deportato poi marittimo

Internato in un lager nazista durante la Seconda Guerra è stato insignito della Medaglia d'Onore ritirata dalla figlia Angela. Da Torre del Greco alle navi della Italia di Navigazione

Angela Polese ed il consorte Contrammiraglio (CP) Giuseppe Minotauro

Lo scorso 27 gennaio, in occasione della "Giornata della Memoria", è stata consegnata dal Prefetto di Napoli, Sua Ecc. Dott. Michele di Bari, una Medaglia d'onore "alla memoria" alla professoressa Angela Polese, figlia del decorato Antonino Polese. La cerimonia si è svolta presso il Teatro San Carlo di Napoli alla presenza di numerose Autorità e con i familiari di altri 25 decorati.

La medaglia d'onore, conferita alla memoria, è stata attribuita con proprio decreto dal Presidente della Repubblica a titolo di risarcimento morale per il sacrificio patito a causa della deportazione e dell'internamento nei lager nazisti durante l'ultimo conflitto mondiale.

L'onorificenza arriva a 30 anni dalla dipartita di Antonino che nella vita, dopo la liberazione, intraprese l'attività di marittimo e navigò per tutta la vita, sino all'età di pensionamento, con la società Italia di Navigazione prima su navi passeggeri quali Michelangelo, Raffaello, a quell'epoca ammiraglie della flotta, Leonardo Da Vinci, Cristoforo Colombo, Augustus e successivamente su navi da carico. Per questa attività di navigazione, quando ancora in vita, gli fu attribuita anche la Medaglia d'Onore di Lunga Navigazione di 1° grado – Oro.

La storia di Antonino Polese è però da raccontare per le difficoltà e le sofferenze patite in oltre due anni di prigionia. Il 23 settembre 1943 fu prelevato dai soldati tedeschi ed obbligato, sotto la minaccia delle armi, a salire su un camion militare assieme ad altri cittadini che erano intenti alla rimozione di macerie, alla ricerca di sopravvissuti, dopo un bombardamento che aveva interessato un ospedale cittadino sul territorio di Torre del Greco.

Caricato su un treno merci e condotto a Koningsberg in Prussia orientale, oggi la città è denominata Kalilingrad e si trova in Polonia. Qui Polese fu internato in un campo di prigionia denominato Stablak – Stalag A1. Successivamente, nel settembre 1944, dopo un bombardamento che distrusse gran parte della città e del campo, fu condotto in Lituania. Dopo circa un mese, fu catturato dai Russi, in marcia verso la Germania, organizzati in una grande controffensiva.

I russi, nell'ottobre del 1944, trasferirono gli italiani, unitamente ai loro carcerieri tedeschi, fatti prigionieri a loro volta, in una località a circa 200 km a nord di Mosca denominata Vologda e li internarono in un campo di lavoro sovietico per prigionieri militari.

Nel settembre del 1945, dopo la caduta del regime nazista, Antonino e gli altri prigionieri furono condotti a Berlino e consegnati all'esercito americano che organizzò un treno per il rientro in Italia. Il treno fece sosta a Bologna a Roma e l'odissea di Antonino terminò con l'arrivo a Napoli il 29 novembre 1945.
 

Tag: storia