|
adsp napoli 1
14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

forges4
Armatori

La selezione naturale dei servizi container. Misc dice addio

Il gruppo armatoriale malese ha annunciato oggi la decisione di abbandonare il settore del trasporto di linea. Negli ultimi tre anni perdite per 789 milioni di dollari. La compagnia: "Non possiamo permetterci le economie di scala" di Paolo Bosso  


Pare che Joseph Schumpeter avesse ragione: la crisi mette in scena una vera e propria selezione naturale fra le imprese. Per chiunque fosse ancora in dubbio sulla difficoltà in cui versa il settore dei trasporti marittimi, oggi è arrivata un'ulteriore conferma. Misc, gruppo armatoriale malese, ha annunciato l'abbandono dei servizi di linea. Si tratta di un piccolo operatore rispetto ai due colossi Maersk ed Msc che insieme detengono la stragrande maggioranza della quota traffico. La defezione quindi non inciderà significativamente sull'andamento del trasporto, ma sicuramente avrà effetti negativi, potendo spingere ad esempio altre compagnie minori a scegliere di gettare la spugna. 
Già all'inizio nel maggio 2009 Misc aveva drasticamente ridimensionato i suoi servizi tagliando quelli Europa-Asia e dedicandosi alle sole toccate intra-asiatiche. Poi all'inizio del 2010 l'uscita dal consorzio armatoriale Grand Alliance. Infine l'addio di oggi. Secondo la compagnia è in atto una vera e propria selezione naturale tra gli operatori: quelli che riescono ad investire nelle economie di scala con navi più grandi si assicurano un futuro, chi non ha un budget capace di sostenere tali investimenti ha due scelte, stringere la cinghia o chiudere. «Il mutamento radicale delle dinamiche operative del settore del trasporto di linea, che ha determinato un innalzamento dei costi operativi e rapidi cambiamenti nel quadro degli scambi globali, sta minando la validità degli odierni modelli operativi» spiega Misc in una nota. «Essendo la corsa alla dimensione al centro di questo cambiamento, i principali operatori stanno attualmente sperimentando i limiti dimensionali delle navi al fine di massimizzare le economie di scala e di realizzare una maggiore efficienza con riferimento ai costi. Ciò conduce ad investire in navi più grandi proprio nel momento in cui gli operatori stanno lottando per mantenere la loro redditività in una situazione di depressione dei noli, che non si prevede migliorerà in tempi brevi a causa della continua consegna di nuove navi portacontainer». «Alla luce di questo scenario - aggiunge il presidente e amministratore delegato Misc, Datuk Nasarudin Md Idris - con otto differenti attività di business, è necessario dare priorità agli investimenti e alle opportunità di controllo dei costi nel momento in cui destiniamo le risorse alla crescita di ciascuno dei settori di business. Negli ultimi anni la nostra attenzione è stata rivolta all'offerta di soluzioni marittime e di trasporto per il settore energetico e, quindi, è del tutto naturale che la maggior parte delle nostre risorse siano dedicate alla crescita dei nostri segmenti di business basati sul settore dell'energia. In previsione di un'attesa maggiore domanda di investimenti nell'industria del trasporto di linea è per noi insostenibile il costo necessario a mantenere un ruolo di rilievo nel liner business».
La scelta di abbandonare i servizi container non è stata affrettata. Basta dare uno sguardo all'ultimo bilancio: perdite per 789 milioni di dollari nell'arco degli ultimi tre anni, terzo trimestre di 2011 con un utile ante imposte di 256,4 milioni di ringgit (80 milioni di dollari) su ricavi per 2.617,8 milioni di ringgit, con diminuzioni rispettivamente del 38,4% e del 15,1% su luglio-settembre del 2010. 
 
Paolo Bosso