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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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La proposta Rina: "Con noi le grandi opere sono più facili"

Domani a Roma la società italiana di consulenza presenterà una nuova piattaforma tecnico-finanziaria per i grandi progetti infrastrutturali 


Una piattaforma tecnico-finanziaria per sveltire i progetti e ridare le certezze indispensabili per incentivare l'intervento di capitali anche internazionali nella realizzazione delle infrastrutture. E' la proposta che il Rina lancerà in occasione del convegno "Progetti & finanza per il rilancio dell'Italia ", che si svolgerà a Roma domani 23 settembre a partire dalle 9.30 presso la Residenza di Ripetta, in via di Ripetta 231.
La società di consulenza interamente a capitale italiano, con oltre 1.400 dipendenti, 120 uffici in 42 paesi nel mondo e un fatturato di 200 milioni di euro, si candida a svolgere, per conto di ministeri e gruppi bancari, il compito di verificatore e controllore sui grandi progetti infrastrutturali. L'obiettivo è quello di abbattere i tempi di progettazione ma specialmente di facilitare le operazioni in finanza di progetto, creando le condizioni per attirare e garantire sia grandi investitori internazionali, sia soggetti finanziari.
Il progetto. Il piano del Rina prevede la realizzazione di una piattaforma con competenze tecnico-finanziarie all'interno della quale vengano analizzate le grandi opere, l'iter progettuale e burocratico che hanno compiuto, la possibilità di favorire l'intervento di capitali privati, e ne venga quindi attuato un project management a 360 gradi.
«Siamo gli unici – afferma Ugo Salerno, amministratore delegato Rina – a disporre del know how, ma anche di quelle caratteristiche di terzietà indispensabili per contribuire in modo fattivo allo sveltimento delle procedure e alla creazione dei presupposti per un sempre maggior coinvolgimento di capitali privati. E' il caso di ricordare – conclude Salerno – che oggi il piano delle grandi infrastrutture del paese è alla ricerca di ben 52 miliardi di risorse che a tutti gli effetti mancano all'appello».