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21 novembre 2024, Aggiornato alle 16,10
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Logistica

Interporto della Toscana Centrale vuole quadruplicare i treni

Il nuovo piano industriale punta di passare da 80 a 325 convogli entro il 2025. Interporto di Prato e porto di Livorno i collegamenti principali


Quadruplicare entro il 2025 il numero di treni merci all'interno del terminal intermodale di Prato e produrre 2,8 milioni di kilowattora di energia rinnovabile grazie al nuovo sistema di impianti fotovoltaici. Sono i due principali obiettivi del nuovo piano industriale dell'Interporto della Toscana Centrale approvato in questi giorni dal consiglio d'amministrazione. Una progettualità che dovrà traghettare l'infrastruttura di Prato verso la fine del 2025, quando ci sarà lo sblocco delle gallerie della "direttissima" e si apriranno nuovi scenari di collegamento col nord Italia e il nord Europa.

«L'interporto è stato finora per lo più una società immobiliare, adesso punta al suo core business, l'attività intermodale, dando numeri e azioni concrete ai singoli progetti», afferma Antonio Napolitano, amministratore delegato di Interporto della Toscana Centrale. «Entro il 2025 – continua - prevediamo di passare dagli attuali 80 treni l'anno a quota 325. Una crescita progressiva, che vedrà il 2024 come tappa intermedia nella quale attivare nel terminal intermodale il passaggio di 253 convogli merci. Parliamo di numeri strategici perché collegheranno l'Interporto di Prato con il porto di Livorno e successivamente con quello di La Spezia. Un servizio strategico per l'area metropolitana».

Nel piano industriale viene spiegata anche la strategia che consentirà di quadruplicare i numeri dell'intermodalità. «Nel primo anno di insediamento – continua Napolitano - ho portato avanti un intenso lavoro di relazioni a livello locale, regionale e nazionale per garantire centralità in Italia all'Interporto della Toscana Centrale e che mi ha portato alla vicepresidenza nazionale di Unione Interporti Riuniti. Fra le norme che ho sostenuto con forza c'è stata l'introduzione anche in Toscana del Ferrobonus, cioè di quel provvedimento che auspico venga inserito entro il 31 dicembre nella legge di bilancio regionale, che renderà sostenibile economicamente il trasporto su rotaia rispetto a quello su gomma. Grazie al Ferrobonus l'uso dei treni merci sarà più conveniente rispetto agli spostamenti su strada. Non solo. Con questa misura avremo un netto risparmio ambientale perché libereremo la FiPiLi e l'A11 da centocinquanta tir a settimana. Su questo tema ho dialogato in forte sinergia con la Regione e l'assessore Baccelli per condividere come il Ferro Bonus rappresenti lo strumento per rendere definitivamente operativa l'intermodalità in Toscana».

A fianco allo sviluppo dell'intermodalità, l'Interporto della Toscana Centrale nel nuovo piano industriale mostra anche l'ambizione di diventare una infrastruttura più sostenibile. Per questo da inizio 2024 partirà l'operazione fotovoltaico, che doterà di pannelli tutti i tetti degli immobili di proprietà dell'infrastruttura di Gonfienti. Questa mossa consentirà una produzione di 2,8 milioni di kilowattora di energia verde, con l'ambizione successiva di trasformarla in idrogeno. In questo modo i mezzi sul terminal intermodale non viaggeranno più a gasolio, e la parte restante potrà essere stoccata nella nascente stazione di servizio multicarburante da realizzare al Varco 1 (lato Perfetti Ricasoli). «Un progetto che vede come partner Estra – conclude Napolitano - e che renderà l'Interporto un modello virtuoso su scala nazionale, in grado di ridurre costi e impatto sull'ambiente».

L'ultimo macro-tema del piano industriale riguarda mille metri quadrati di uffici a Gonfienti che saranno riqualificati. Il progetto nasce dalla sinergia col mondo della logistica, il cui tessuto imprenditoriale chiede all'Interporto spazi per formazione, convegnistica, e riunioni. Da queste sollecitazioni la dirigenza dell'Interporto ha deciso di destinare mille metri quadri di uffici, già arredati e da subito operativi, alle esigenze formative e convegnistiche degli operatori presenti nell'infrastruttura intermodale.