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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Incidente di Baltimora, il punto di Lockton P.L. Ferrari

L'azienda valuta i costi assicurativi dovuti alle vittime e ai danni dei mezzi coinvolti dal crollo del ponte


Si comincia seriamente a ragionare sulle ripercussioni, soprattutto dal punto di vista assicurativo, attese dopo il crollo del ponte Scott Key nel porto di Baltimora, abbattuto dalla portacontainer Dali della compagnia danese Maersk. Lo fa soprattutto Lockton P.L. Ferrari, uno dei maggiori broker italiani e internazionali attivo nell'intermediazione di coperture P&I (Protection & Indemnity) per le navi.

L'esame della situazione richiede innanzitutto una precisa ricostruzione dell'incidente. "Per quanto sappiamo – spiega la società – poco prima delle 1:30 di notte, la Dali, portacontainer da 9.962 teu, partita dal porto di Baltimora circa mezzora prima, segnala alle autorità marittime di aver perso la propulsione. Nel giro di un minuto circa la nave urta contro un pilone del ponte Francis Scott, sul fiume Patapsco, facendo collassare la struttura. Dopo l'incidente, tutti i membri dell'equipaggio e i due piloti presenti in quel momento a bordo sono stati rintracciati e le autorità locali hanno avviato le operazioni di soccorso, mentre il Governatore del Maryland ha dichiarato lo stato di emergenza".

Nonostante l'ora tarda della notte, sicuramente alcuni camion e auto erano sul ponte. Vittime, infortunati e perdita dei mezzi faranno senz'altro parte delle richieste di risarcimento che verranno fatte al Club di P&I della nave che dalle prime informazioni dovrebbe essere il Britannia. "I danni al ponte della nave – precisa Lockton P.L. Ferrari – coinvolgeranno la cosiddetta copertura FFO (urti contro oggetti fissi e galleggianti) con somme che andranno oltre la ritenzione del Pool, cioè quei sinistri fino a 100 milioni di dollari. Attesa anche una richiesta di danni per il blocco delle attività portuali e di transito in tale area del fiume, nonché potenziali richieste per perdita di nolo e spese per ritardi causati alle altre navi in uscita dal porto".

In merito alla portacontainer Maersk, al momento non vengono riportati infortuni al personale di bordo, "ma è ancora presto per avere un'idea definitiva anche di quello che è successo a bordo e ha causato l'urto contro il ponte. Sono in corso accertamenti e verifiche su possibile fuoriuscite di carburante dalla nave che comporterebbe un rischio di inquinamento del fiume (cosiddetta Oil Pollution), i cui costi sarebbero coperti anche in questo caso dalla P&I".

Infine, per quanto riguarda i danni alla nave, Lockton P.L. Ferrari spiega che spetterà invece agli assicuratori corpi e macchine sostenere i costi, compresi quelli di rimozione del mezzo, a meno che non sia dichiarata la Constructive Total Loss, nel qual caso anche il risarcimento dei costi di rimozione del relitto spetterà al P&I.
 

Tag: sinistri