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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Politiche marittime

Il Registro internazionale italiano si fa più largo

Bruxelles approva una serie di modifiche che l'Italia si impegna a introdurre entro sette mesi: estensione degli sgravi fiscali a tutte le bandiere Ue e ad alcune attività accessorie


Nell'ambito delle regole europee sugli aiuti di Stato, la Commissione europea ha approvato la proroga fino alla fine del 2023 di varie misure italiane a sostegno del trasporto marittimo nel quadro del regime del Registro Internazionale.

Una delle novità più importanti riguarda l'estenzione dei benefici fiscali a tutte le navi battenti bandiera di un paese membro dell'Unione europea. Inoltre, la riduzione delle imposte si applicherà anche ad entrate accessorie, al rimorchio, al dragaggio e alla locazione. L'Italia, però, per completare l'iter di approvazione, dovrà attuare una serie di modifiche entro i prossimi sette mesi.

L'Italia, sottolinea Bruxelles, «si è impegnata a modificare il proprio regime per evitare indebite distorsioni della concorrenza e discriminazioni tra le compagnie di navigazione e i registri dei diversi paesi dello Spazio economico europeo (SEE)».

Grazie al regime del Registro internazionale, le compagnie che decidono di registrarsi sotto la bandiera italiana godono principalmente della riduzione dell'imposta sulle società, più altre agevolazioni. A seguito delle modifiche che l'Italia si è impegnata a introdurre, la speciale riduzione dell'imposta sulle società per le compagnie di navigazione sarà applicata a:

entrate principali derivanti dalle attività di trasporto marittimo, come il trasporto merci e passeggeri;

• alcune entrate accessorie strettamente connesse alle attività di trasporto marittimo (con un limite massimo della metà dei ricavi di esercizio della nave);

• ricavi dal rimorchio e dal dragaggio, subordinatamente a determinate condizioni;

locazione a scafo nudo e attività di noleggio a tempo e/o a viaggio, subordinatamente a una serie di condizioni.

Inoltre, la misura italiana, nella formulazione modificata e approvata in data odierna, prevede che, qualora una compagnia di navigazione intenda beneficiare del regime del Registro internazionale, almeno una gran parte della sua flotta batta bandiera di uno Stato membro dell'Ue o di un paese SEE.

L'estensione del Registro a tutti gli stati membri, secondo Bruxelles, evita «ogni discriminazione tra le compagnie di navigazione e i registri dei diversi paesi del SEE e saranno tutelate le norme del mercato interno in materia di libertà di stabilimento».

In conclusione, «considerati gli impegni cui l'Italia dovrà conformarsi entro sette mesi dall'adozione della decisione della Commissione, il regime italiano è conforme alle norme dell'Ue in materia di aiuti di Stato».

Una proroga al 2023 che, secondo Mario Mattioli, presidente di Confitarma, «è di fondamentale importanza per la competitività dell'industria marittima genuinamente radicata sul nostro territorio. È quindi essenziale che la nostra Amministrazione si adoperi prontamente per applicare i contenuti della decisione della Commissione europea. Auspico anche che finalmente si colga l'occasione per introdurre semplificazioni di procedure obsolete che a tutt'oggi gravano sulle navi di bandiera italiana, migliorando la competitività del Registro internazionale anche rispetto ad altri registri europei. Interventi a costo zero che, come è noto, Confitarma richiede da vari anni e che ha recentemente sollecitato nell'imminenza del decreto in materia di  semplificazioni di prossima emanazione».

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