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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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Politiche marittime

Il frastuono delle navi disturba anche le orche

Secondo uno studio americano, il biosonar dei cetacei è spesso messo in crisi dalle alte frequenze prodotte dalle imbarcazioni 


Fin dai tempi di Moby Dick, navi e grandi cetacei proprio non vanno d'accordo. Lo conferma un nuovo studio americano, pubblicato su PeerJ, il quale sostiene che il "frastuono" sottomarino prodotto dalle imbarcazioni interferisce – e molto – con le abilità comunicative e di ecolocalizzazione delle orche.


Da tempo l'inquinamento acustico sottomarino causato dalle navi viene considerato motivo di disturbo delle grandi balene. Tuttavia alcuni ricercatori statunitensi hanno documentato che le imbarcazioni producono suoni persistenti anche a frequenze medie e alte, compreso quella di 20mila Hz sfruttata al meglio dalle orche. Le orche infatti sfruttano l'ecolocalizzazione (il biosonar) per procurarsi il cibo: lanciano impulsi sonori che "rimbalzano" sugli oggetti (le prede) e, tornando indietro, aiutano a stimarne la distanza.


I ricercatori hanno misurato per due anni con microfoni sottomarini il rumore prodotto da circa 1600 imbarcazioni in transito nello stretto di Haro, nello Stato di Washington. Quest'area è un habitat critico per l'orca "residente" del Sud, una specie particolare di orca che si nutre di salmoni. Avendo rilevato rumori anche a frequenze medio-alte, gli scienziati sono giunti alla conclusione che le navi possono disturbare il biosonar delle orche, mettendo in crisi il loro sistema di comunicazione.