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02 aprile 2025, Aggiornato alle 15,55
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Il flop da armatore targato Regione Sardegna

Prima il boom dei ticket low cost in estate, poi la doccia fredda degli ultimi tre trimestri. Due traghetti fermi. La Saremar guidata da Cappellacci ha finora speso più che incassato di Paolo Bosso  

Un vero e proprio flop. Non ci sono mezzi termini per definire l'operazione Saremar che da giugno opera sotto il controllo della regione Sardegna. Prima il boom di ticket low cost registrato in estate, poi la doccia fredda arrivata pochi giorni fa con il rendiconto degli ultimi tre trimestri. Un disastro: a Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres approdi in calo del 12%, passeggeri a -23%. Una stagione "drammatica" come ha commentato la stessa Authority del Nord Sardegna. 
L'ultima notizia riguarda i traghetti Dimonios e Scintu che, come si legge sulle pagine della Nuova Sardegna, sono ferme ai moli. La prima a Livorno, la seconda a Civitavecchia. Un fermo che all'ente regionale costa circa 31mila euro di nolo al giorno. 
Se la Regione insisterà come armatore i risultati si vedranno in futuro. Al momento, però, i costi sono stati più dei guadagni: il nolo delle due navi, infatti, è costato ad oggi 15 milioni di euro e l'incasso delle biglietterie Saremar negli ultimi nove mesi è stato di 13 milioni. 
In audizione al Senato, il governatore Cappellacci parla di una fase sperimentale "chiusa positivamente" e annuncia l'intenzione di «proseguire l'attività anche durante il periodo invernale, individuando una sinergia tra trasporto passeggeri e merci». 
Numeri alla mano, risulta ancora difficile capire quale tra i tanti motivi che hanno spinto la Regione a diventare armatore sia stato quello vero: un tentativo si arginare il caro-prezzi o un semplice strumento di lotta contro l'acquisizione di Tirrenia da parte di Cin? 
 
Paolo Bosso