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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Politiche marittime

ICS propone una tassa per la decarbonizzazione

Esben Poulsson: "Il gas e i biocarburanti sono una soluzione provvisoria"


Una tassa sul bunker per creare un fondo di ricerca sui combustibili a zero emissioni. Poi, l'LNG e i biocarburanti come fase intermedia e non come soluzione. Intervenendo giovedì alla Singapore Maritime Week, il presidente dell'International Chamber of Shipping (ICS), Esben Poulsson, ha detto che il taglio della metà delle emissioni di anidride carbonica da parte dello shipping proposto dall'IMO «dovrebbe essere più che sufficiente per scoraggiare chi sostiene che si tratta di una misura che danneggerebbe il commercio globale».

Una tassa sul bunker
L'IMO vuole tagliare del 50 per cento le emissioni di CO2 entro il 2050, rispetto ai valori misurati nel 2008. Come attuarla? Ci sono le pile a combustibile e le batterie a energia rinnovabile: secondo Poulsson sono queste le tecnologie con cui raggiungere questi straordinari obiettivi. «Sia chiaro – afferma – mentre il gas naturale liquefatto e i biocarburanti sono una soluzione provvisoria, gli altissimi obiettivi fissati dall'IMO per il 2050 possono essere raggiunti solo con l'azzeramento delle emissioni». La promozione di soluzioni così radicali potrebbe essere finanziata, secondo l'ICS, da una tassa sul bunker, così da creare un fondo per la ricerca. Una mossa necessaria se si vogliono rispettare, almeno da parte dello shipping, gli Accordi di Parigi.

«È importante che i governi riconoscano l'enormità di quello che è stato concordato nell'IMO – continua Poulsson – L'obiettivo finale è molto ambizioso, soprattutto se si tiene conto delle attuali proiezioni del commercio mondiale». Per fare un confronto, il settore aereo ha concordato finora solo un mantenimento della CO2 ai livelli del 2020. Lo shipping, poi, sottolinea l'ICS, è in controtendenza rispetto al grosso degli apparati industriali: ha ridotto le emissioni di anidride carbonica dell'8 per cento negli ultimi dieci anni, a fronte di un aumento della domanda del 30 per cento. «L'industria marittima merita grande credito», conclude Poulsson.