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13 marzo 2025, Aggiornato alle 17,51
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Infrastrutture

I progetti di Fincantieri per il nucleare navale

Uno dei più promettenti è il reattore sviluppato dalla startup italiana "Newcleo". È molto piccolo ed è raffreddato a piombo, così da abbattere le radiazioni in caso di perdite

Il mini reattore nucleare sviluppato dall'italiana Newcleo

Il nucleare con reattori più piccoli «consente di essere utilizzato non solo su sommergibili e portaerei, ma anche sulle navi più piccole come incrociatori o, addirittura, le Fregate. Questa innovazione ci renderebbe unici al mondo». Lo ha affermato nei giorni scorsi l'amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, intervenendo alla tavola rotonda "Energia nucleare sostenibile: dialogo con l'industria italiana", promossa da Confindustria Udine e Newcleo.

Il gruppo cantieristico sta lavorando da diversi anni a progetti e studi per implementare l'energia nucleare nella propulsione e nell'alimentazione navale guardando però alle tecnologie più recenti e per certi versi avveneristiche. Tra questi progetti si annovera il programma francese "Iter" dove Fincantieri SI è capofila, ma anche le alleanze strette con Newcleo, startup italiana dedicata all'energia nucleare di nuova generazione, e con la multinazionale della classificazione Rina. 

Alla base di tutto c'è la quarta generazione di reattori nucleari, dei quali il più promettente è il reattore nucleare a neutroni veloci refrigerato a piombo, di cui ne esistono versioni miniaturizzate perfette da usare come fonti di energia a bordo di una nave, come quello sviluppato da Newcleo. Uno dei principali vantaggi di questo tipo di reattore – oltre al fatto che è miniaturizzato e quindi occupa poco spazio - è che un'eventuale fuga di liquido refrigerante nel corso del suo funzionamento causerebbe un'emissione modesta di radiazioni, visto che l'eventuale colata del refrigerante (il piombo) è in grado esso stesso di schermare buona parte delle radiazioni.

Su questo fronte, uno dei progetti più promettenti è "Minerva", acronimo per Marinazzazione di Impianto Nucleare per l'Energia a boRdo di Vascelli Armati, progetto del ministero della Difesa che nel 2023 si è concretizzato con un bando da 2,1 milioni di euro per lo studio dell'integrazione a bordo nave di un reattore nucleare di nuova generazione per la produzione di energia elettrica. Una tecnologia per la quale, come scrive la direzione Armamenti Navali del dicastero, «non risultano applicazioni navali allo stato dell'arte». Tre le fasi previste per Minerva: lo studio di impiego navale militare dei reattori nucleari di nuova generazione; un case study con il concept design di una unità combattente nucleare; un confronto tra una unità esistente e soluzione con generazione nucleare. Il bando è stato vinto da un'associazione temporanea di imprese formata da Fincantieri (mandataria) con la controllata Cetena, Ansaldo Nucleare, Rina Services e Università di Genova.