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22 aprile 2025, Aggiornato alle 14,49
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Infrastrutture

"I porti di oggi come le fabbriche di inizio '900"

Il presidente della Consulta della logistica sottolinea l'importanza di un sistema portuale che punti su sportello unico e sviluppo delle infrastrutture


I porti come la fabbrica agli inizi del ‘900. Il loro ruolo strategico è pari a quello avuto dall'industrializzazione all'inizio del secolo scorso. Lo ha detto a Genova Bartolomeo Giachino, presidente della Consulta generale per l'autotrasporto, nel corso della presentazione di un libro della ricercatrice genovese Hilda Ghiara. «Dopo aver perso la prima fase, focalizzata sulle delocalizzazioni – ha detto Giachino - dobbiamo vincere la seconda, quella della globalizzazione costituita dal ritorno delle merci».
Ma da dove partire? Per il presidente della Consulta sicuramente dallo sportello unico doganale. Bisogna che le istituzioni e le associazioni del settore facciano pressioni per accelerare la realizzazione del sistema di sdoganamento che nel resto d'Europa è già una prasi consolidata da più di un decennio. Un'innovazione "a costo zero" che però il governo non ha inserito nel decreto Sviluppo e che è la prima delle quattro misure che la Consulta ha presentato al ministro Passera. 
Infine, Giachino ha ribadito quello che ormai costituisce un mantra del suo mandato. Riferendosi a un recente studio dell'Università Bocconi di Milano, la mancanza di un apparato logistico efficiente farà perdere 210 miliardi di euro da qui al 2020. Un mantra che sottolinea l'importanza dello sviluppo infrastrutturale del paese che se non verrà realizzato lascerà i porti come tante isolate fattorie