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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Infrastrutture

Gioia Tauro, una lista di interventi per il governo

Vertice con la Regione a Catanzaro. Preparato un piano da presentare al prossimo tavolo con il governo. Riduzione tassa di ancoraggio fino al 2015 e fiscalizzazione degli oneri sociali del 45%. E poi autonomia finanziaria e un decreto "area di crisi"


Con 700 lavoratori su 3mila totali attualmente in cassa integrazione il porto di Gioia Tauro corre ai ripari e con un nuovo accordo stipulato insieme alla Regione Calabria presenta il proprio piano. Due interventi su tutti: riduzione delle tasse di ancoraggio almeno fino al 2015 e fiscalizzazione degli oneri sociali nella misura del 45% (articoli 16, 17, 18 della legge 84/94). Questi e altri interventi sono stati proposti e discussi ieri a Catanzaro nel corso di una riunione interistituzionale che costituisce l'anticipazione del tavolo nazionale che impegnerà prossimamente Regione, Authority e governo. L'obiettivo e ridurre lo squilibrio competitivo dei porti di transhipment italiani, duramente colpiti negli ultimi mesi tra crisi e abbandono di armatori storici. 
L'ente regionale ha ricordato che l'intervento dei valori attuali della contribuzione previdenziale ed assistenziale per la parte posta dalla legge a carico del datore di lavoro, su base 2011, ammonta a 9,7 milioni di euro all'anno. «Considerato che lo scorso anno i porti di Cagliari, Taranto e Gioia Tauro hanno movimentato 4.062.000 teu – spiega l'Authority in una nota - questa ridurrebbe i costi di circa 4,5 euro per contenitore». È inoltre prevista l'applicazione di una politica di risparmio energetico attraverso la riduzione delle accise sui prodotti energetici utilizzati per le attività portuali. «La direttiva 2003/96/CE, recepita con legge 28/04/2005 n.62 - ha ricordato la Regione - attribuisce agli Stati membri il potere di detassare i carburanti dei mezzi di trasporto non omologati alla circolazione su strada, quali i veicoli utilizzati nelle operazioni portuali».
Sul fronte ferroviario è stata richiesta anche qui l'istituzione di un tavolo con la Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), mentre per quanto riguarda gli oneri di concessione si richiede il rinnovo del blocco del loro incremento. Infine riduzione dei costi dei servizi tecnico nautici, autonomia finanziaria dell'Autorità Portuale e conclusione dell'iter per l'ottenimento del decreto Area di Crisi attualmente in istruttoria presso il ministero dello Sviluppo Economico.
Secondo l'ente portuale, per contribuire alla fiscalità della regione «un risultato importante sarebbe ottenere una norma che obblighi le merci in transito da Gioia Tauro verso altri porti italiani ad essere sdoganate in Calabria prima del loro trasferimento».
L'incontro di ieri è stato presieduto dalla vicepresidente della Regione, Antonella Stasi, insieme a: il presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa; il presidente dell'Autorità Portuale di Gioia Tauro, Giovanni Grimaldi; Domenico Bagalà, ad Medcenter Container Terminal (Mct); Diego Tomat, comandante della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro. Presenti tutte le sigle sindacali di categoria, i sindaci del comprensorio ed i rappresentanti degli operatori portuali.