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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Politiche marittime

Gioia Tauro, reintegrati quasi tutti i lavoratori MCT

All'Agenzia del lavoro portuale restano iscritte 46 persone. L'istituto scade a luglio prossimo. Agostinelli: "Impegno del cluster per trasformarlo in articolo 17"

Un momento della riunione dedicata all'Agenzia del Lavoro portuale di Gioia Tauro

All'Agenzia del lavoro portuale di Gioia Tauro restano iscritti ad oggi 46 persone, ex lavoratori del Medcenter Container Terminal. La maggior parte dei 377 inizialmente iscritti da luglio del 2017 sono stati reintegrati in MCT dopo le vertenze legali promosse dagli stessi lavoratori. Dello stato di salute dell'Agenzia, dell'operatività e dello sviluppo dello scalo di trasbordo italiano ne ha discusso oggi l'Autorità portuale (l'unica rimasta dal 2016 con il vecchio istituto amministrativo, commissariata da cinque anni e mezzo) in una riunione convocata dal commissario Andrea Agostinelli. Presenti all'incontro le organizzazioni sindacali - Cgil, Cisl, Ugl, Uil, Sul ed Orsa -, il sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio, e Cinzia Nava, amministratore unico della Gioia Tauro Port Agency.

L'Agenzia durerà ancora altri nove mesi, avendo per legge una durata di tre anni (è stata istituita a luglio del 2017). Per questo Agostinelli, nel corso della riunione, ha ipotizzato la possibilità che il ministero dei Trasporti autorizzi una privatizzazione dell'istituto, nella forma del classico soggetto art. 17 della legge 84/94. Per far ciò però, Agostinelli sottolinea che bisognerà coinvolgere il cluster marittimo di Gioia Tauro, «che dovrà partecipare pro quota alla costituzione del nuovo soggetto, tenuto altresì conto che l'Autorità portuale di Gioia Tauro non è ancora stata trasformata in Autorità di sistema portuale ma è commissariata dal 30 aprile 2014 ed ha in attivo solo 25 unità lavorative a fronte di una dotazione di 36 unità previste in pianta organica».

Nel frattempo, lo scalo è stato protagonista di una serie di eventi tra i quali l'ingresso di Til (società controllata di Msc) in Med Center Container Terminal per il 100 per cento del suo assetto societario. Il nuovo management ha assicurato l'avvio di un piano d'impresa da oltre 100 milioni di euro. Un cambiamento di traiettoria che è già stato accompagnato da un incremento di traffico di circa il 14,82%, nell'intervallo di tempo compreso tra aprile/luglio 2019 rispetto allo stesso del 2018.   

Breve storia dell'Agenzia portuale di Gioia Tauro
Sono state ricapitalate le tappe che hanno portato alla nascita dell'Agenzia, istituita «per dare rispondere alla crisi che per anni ha investito lo scalo calabrese», sottolinea l'autorità portuale in una nota. La prima indennità è arrivata poco più di due anni fa, a settembre del 2019, due mesi dopo la nascita dell'Agenzia, sulla base di un meccanismo stabilito d'intesa con il ministero dei Trasporti ai sensi dell'art. 4 del Dl 243 del 2016 convertito in Legge 18/2017. «L'obiettivo raggiunto – continua la nota dell'autorità portuale - è stato quello di evitare un grave pregiudizio all'operatività e all'efficienza dello scalo e, quindi, al suo principale terminalista». Nell'Agenzia sono confluiti i lavoratori in esubero dalle imprese, operanti ai sensi dell'art. 18 della legge 84/94, autorizzate alla movimentazione container, che, alla data del 27 luglio 2016, usufruivano di regimi di sostegno al reddito nelle forme di ammortizzatori sociali. Gioia Tauro Port Agency è partecipata al 100 per cenot dall'Autorità portuale di Gioia Tauro ed è fatta per durare tre anni, come previsto dall'art. 4 comma 1 del D.L. 243/2016. Quindi la sua scadenza è per luglio 2020. Nava ha sottolineato l'impegno profuso dall'amministrazione portuale nel garantire il pagamento dell'Indennità di mancato avviamento (Ima), corrisposta dall'Inps, per ciascuna giornata non lavorata, a cui sono state assicurate ulteriori garanzie economiche come gli assegni familiari e il "bonus Renzi".

Nel corso dell'incontro è stata altresì ribadita l'importanza dell'istituzione della Zona economica speciale in Calabria, per favorire l'insediamento di nuove attività produttive portuali e per implementare quelle esistenti, grazie anche alla possibilità di accedere a un particolare credito d'imposta.