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14 marzo 2025, Aggiornato alle 16,34
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Infrastrutture

Gioia Tauro, il porto si trasforma

Vertice al ministero dei Trasporti per riformare l'organizzazione dello scalo dopo la profonda crisi. Ridimensionata l'attività. 467 persone in cassa integrazione, trasformazione da "porto di transhipment" a "polo logistico" e creazione di una warehousing Regione-Contship


467 persone in Cassa Integrazione Straordinaria, trasformazione dello scalo da "porto di transhipment" a "polo logistico integrato" e una società di warehousing costituita da Regione e Contship. Medcenter Container Terminal sigla su questi punti l'accordo con il Ministero dei Trasporti per far fronte alla profonda crisi scoppiata definitivamente dopo che Maersk ha abbandonato le banchine dello scalo calabrese. «L'Intesa sottoscritta tra il governo, la Regione Calabria, l'impresa che opera nel porto di Gioia Tauro e i sindacati è un primo passo significativo che evita le procedure di mobilità per il personale e che apre un percorso condiviso per rilanciare l'attività dell'importante scalo portuale, recuperando la sua produttività e salvaguardando i livelli occupazionali». Così ha commentato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, al termine del lungo incontro sul porto di Gioia Tauro cui hanno partecipato anche il sottosegretario, Aurelio Misiti, il sottosegretario all'Economia, Antonio Gentile, il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, i rappresentanti dei ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro e le organizzazioni sindacali di categoria. 
Di seguito il testo dell'accordo siglato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti:

Mct ha illustrato la situazione di crisi, derivante da un lato dalla perdita di volumi produttivi conseguenti alla improvvisa decisione di Maersk Line di non scalare più il Terminal di Gioia Tauro e dall'altra dalla perdita di competitività aziendale caratterizzata da un progressivo aumento del differenziale tra costi e ricavi ad oggi arrivato ad un 37%.
Tutto ciò ha comportato un risultato di impresa negativo per 1,6 milioni nel 2009, 6,6 milioni nel 2010, 6,6 milioni al 30giugno 2011 e con una proiezione di 15,6 milioni al 31 dicembre 2011 e un risultato operativo addirittura peggiore, pari a 3,8 milioni nel 2009, 8,6 nel 2010, 8,.3 al 30 giugno 2011 e 19,5 proiettato al 31 dicembre 2011.
Mct ha dichiarato che la situazione sopra descritta impone l'immediata attuazione di un piano di salvataggio aziendale, basato sulla riduzione di tutti i costi, in primis quello del personale che evidenzia eccedenze per numero 467 lavoratori.
Su richiesta del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, anche a nome del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero dello Sviluppo Economico, MCT si è dichiarata disponibile ad accogliere l'istanza di tutte le OO.SS. rinunciando ad avviare le procedure di mobilità.
L'Azienda, per gestire la suddetta situazione di crisi, proporrà il ricorso alla CIGS per crisi aziendale, che consenta di attuare un piano di risanamento aziendale teso al recupero di efficienza organizzativa e di produttività.
Si definisce pertanto che sarà tempestivamente avviata la consultazione delle OO.SS. nelle competenti sedi. Le istituzioni sollecitano tutte le parti presenti a procedere con le necessarie verifiche, al fine di valutare le eventuali analoghe necessità delle aziende dell'indotto.
La Regione Calabria si è impegnata da parte sua a dare compiuta attuazione alle previsioni dell'Accordo di Programma Quadro (Apq) del settembre 2010, mirato a proiettare il Porto di Gioia Tauro dallo status attuale di "Porto di transhipment" a "Polo logistico integrato", che prevede la realizzazione accanto all'attuale Terminal di un Gateway ferroviario ben collegato alla rete del sistema nazionale e di un distretto logistico, inteso come insieme di interventi in grado di creare le condizioni necessarie a favorire l'insediamento dei grandi operatori industriali e logistici. La realizzazione di tale progetto consentirà oltre ad eliminare uno dei fattori di svantaggio competitivo del Terminal nei confronti dei porti concorrenti (Tangeri, Port Said, Valencia, Algeciras, ecc.) che già dispongono di zone franche e distretti industriali integrati, di garantire sviluppi occupazionali, necessari non solo per la gestione delle eccedenze nell'attività terminalistica ma anche per consentire il rilancio occupazionale nella Piana di Gioia Tauro.
Inoltre, la Regione Calabria si è impegnata ad attuare tutti gli interventi possibili di politiche attive e passive in favore dell'occupazione necessari al sostegno del Piano di Risanamento di Mct e della realizzazione delle suddette iniziative dell'Apq.
Contship Italia da parte sua si dichiara disponibile a collaborare con la Regione e Invitalia per costituire una società di warehousing che funga da progetto pilota per catalizzare l'interesse di società qualificabili come anchor business nel loro segmento di attività logistica e industriale.
Le OO.SS. da parte loro si fanno parte garante per il mantenimento di un clima di relazioni industriali sereno e collaborativo e per l'elaborazione di un Contratto d'Area della Piana di Gioia Tauro, strumento operativo per attirare future iniziative imprenditoriali nel costituendo distretto logistico.
Il Ministero dello Sviluppo Economico si impegna a realizzare  quanto di propria competenza per l'inserimento di Gioia Tauro nelle aree di crisi di cui alla Legge 2009.
Il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture si impegna a svolgere il ruolo di regia di tutte le iniziative e dei percorsi sopra descritti, garantendo il necessario supporto a tutte le parti interessate e responsabili della buona riuscita di quanto oggetto del presente accordo.
Il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, collateralmente, si impegna a svolgere un'attività di ricognizione e verifica su quelli che sono i fattori di distorsione della concorrenza del mercato dei servizi di transhipment nel Mediterraneo:
differenziale del costo del lavoro con  i Terminal nordafricani;
tassazione sui vettori (tasse di ancoraggio) pressoché inesistenti nei porti di transhipment concorrenti con quelli italiani (comunitari e non);
accise su gasolio ed energia decisamente più elevate in confronto a quelle appicate in diversi stati comunitari.
Tutto quanto sopra al fine di valutare la presentazione di disegni di legge di iniziativa governativa, compatibili con la legislazione comunitaria, finalizzati a sostenere nel prossimo triennio la capacità competitiva delle aziende italiane.
Il tavolo presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti proseguirà i suoi lavori nei prossimi giorni fino alla definizione della vertenza.