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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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Gioia Tauro, i tagli all'ancoraggio funzionano

Grazie alle consistenti riduzioni avviate da aprile sulla tassa di ancoraggio, il traffico dello scalo calabrese ritorna in attivo a luglio: +15,5% nel traffico container


Il taglio sulla tassa di ancoraggio sta cominciando a produrre i primi effetti nel porto di Gioia Tauro. Grazie alla legge approvata dal parlamento su proposta del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, un emendamento al decreto milleproroghe, lo scalo calabrese ha confermato il successo della decisione di abbassare le tasse d'ancoraggio quale misura per affrontare le difficoltà dei porti italiani, in particolare per quelli che operano nel transhipment. Dopo un «annus horribilis», come commenta la Port Authority, il porto è ritornato in attivo nel traffico container del 15% e del 30% da aprile a luglio rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
La norma che ha permesso tutto ciò è la legge di conversione numero 25, approvata il 26 febbraio di quest'anno, che attribuisce alle Autorità portuali la facoltà, in via sperimentale per gli anni 2010 e 2011, di stabilire variazioni in aumento, fino ad un tetto massimo pari al doppio della misura delle tasse di ancoraggio e portuale, nonché in diminuzione fino all'azzeramento delle singole tasse. Il 23 aprile il Comitato portuale di Gioia Tauro ha approvato la riduzione delle tasse d'ancoraggio del 60% per le navi fino a 50mila tonnellate di stazza e del 90% per quelle di peso superiore. I benefici sono stati immediati: dal -14,1% di maggio al +15,5% di luglio. Una crescita del 30%.
L'Autorità portuale, però, cammina con i piedi di piombo. «È ancora presto per cantare vittoria in quanto questi ottimi risultati devono essere stabilizzati» afferma Giovanni Grimaldi, presidente dell'Authority. Per questo si augura «che l'8 agosto prossimo, alla scadenza della cassa integrazione, venga ripristinata la normalità con la conclusione del provvedimento per i 130 lavoratori della Mct che ancora vivono in prima persona le conseguenze della crisi economica».