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29 gennaio 2025, Aggiornato alle 13,33
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Geopolitica e commercio, Pessina (Federagenti): "Trump ha lanciato la mega sfida del mare"

Nell'attuale quadro internazionale, l'Europa è ancora in ritardo e disattenta. Per l'Italia un'occasione senza precedenti

Donald Trump

"Canale di Panama, Groenlandia, Golfo del Messico o Golfo dell'America. Le prime esternazioni vanno tutte verso una sola direzione: se l'America punta a diventare great again, solo il mare è la chiave per scardinare vecchi equilibri e un assetto geopolitico più frutto di sedimentazioni e di disattenzione cronica, che di vere scelte". Secondo Paolo Pessina,presidente di Federagenti, all'indomani delle indicazioni di politica internazionale del neo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, una considerazione risulta tanto potente, quanto inequivocabile, con una risposta circoscritta in due sillabe: "mare".

"Per anni e tutt'oggi – afferma Pessina – l'Occidente ha inseguito una miriade di falsi obiettivi, perdendo di vista la sua risorsa primaria, che è anche storia; ciò è valso per gli Stati Uniti che si sono richiusi a riccio su loro stessi, ma specialmente per l'Europa che pure vanta i più grandi gruppi armatoriali del mondo, una tradizione radicata nelle Compagnie delle Indie e nelle Repubbliche marinare, ma è stata incapace di capire che il suo sviluppo, il suo successo, la sua prosperità e per induzione anche quella di altri continenti, transitava attraverso uno sforzo massiccio e costante sul mare e sui traffici marittimi".

"Le esternazioni di Trump – prosegue il presidente di Federagenti – facilmente liquidate come eccessi di fanatismo, hanno una profonda radice di verità: hanno fatto riscoprire al mondo quali rischi significhi consegnare le vie d'acqua, nel caso Panama, a singole potenze, in grado di conoscere e controllare tutto. Ha fatto capire anche ai creduloni, o volutamente tali, della vecchia Europa che la Groenlandia è un'isola strategica militarmente, commercialmente in funzione della rotta Artica, e geopoliticamente. Tutto con un comune denominatore".

"È per questi motivi che l'Italia – conclude Pessina – ha davanti una occasione straordinaria che non può perdere, ma che può essere vinta solo facendo in fretta, cambiando passo, nei settori chiave della portualità, delle infrastrutture, della logistica e specialmente della burocrazia".