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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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Politiche marittime

Gaiola, guerra agli sciacalli del mare

I volontari dell'Area Marina Protetta napoletana e gli uomini della Guardia di Finanza hanno bloccato un gruppo di pescatori di frodo. Ma l'ecosistema della costa rimane a rischio


I pescatori di frodo sono sempre in agguato, anche a novembre, nell'Area Marina Protetta (Amp) del Parco Sommerso di Gaiola, a Napoli. Alcuni di loro stavano per portare via migliaia di ricci di mare, da destinare al mercato pugliese, ma questa volta i volontari del Parco e gli uomini della Stazione Navale della Guardia di Finanza sono riusciti a fermarli e a tutelare l'ecosistema marino.


La modalità è sempre la stessa, scrive in una nota il Centro di Ricerca e Divulgazione dell'Amp: "Una barca appoggio di piccole dimensioni e motore potente con a bordo il ‘palo' pronto a dare l'allarme al subacqueo in immersione che fa incetta di frutti di mare. Gli uomini della Guardia di Finanza, intervenuti sul posto, hanno dovuto letteralmente stanare i sub in azione sui fondali del Parco ed in un caso è stato necessario anche lanciarsi in un inseguimento in mare dei pescatori di frodo che tentavano di scappare a grande velocità".

Una grande quantità di ricci di mare della specie Paracentrotus lividus (cosiddetto riccio femmina) sono stati sequestrati e successivamente rilasciati nuovamente all'interno dell'area protetta, l'ultima rimasta per il ripopolamento biologico della costa partenopea. "A questi professionisti del saccheggio di frutti di mare – denuncia il centro di ricerca posillipino - si aggiungono spesso pescatori subacquei senza scrupoli che non esitano a sparare specie rare e spigole cariche di uova che in questo periodo iniziano a risalire affaticate sotto costa per la deposizione".