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10 aprile 2025, Aggiornato alle 14,10
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Eventi

Flussi commerciali, nel 2013 torna a crescere l'export

Secondo le rilevazioni dell'Istat, a gennaio le esportazioni hanno registrato un incremento del 17,7% su base annua e un +3,9% rispetto a dicembre 2012


In un quadro economico nazionale ancora dominato dal grigio scuro di una crisi ormai radicata in ogni settore della società, qualche pennellata di colore (e di ottimismo) ce la regala l'export, che secondo le rilevazioni dell'Istat ha segnato a gennaio un'impennata del 17,7% su base annua verso i Paesi extraeuropei e un confortante +3,9% rispetto a dicembre 2012. A causa della domanda debole,  riferisce invece il Secolo XIX, l'import registra un nuovo calo tendenziale,  meno 5,6%, ma riesce a crescere in termini congiunturali, con un +3%. Nel primo mese del 2013 la bilancia commerciale con i Paesi extra Ue presenta un deficit di 2,3 miliardi di euro, più che dimezzato a confronto con l'anno precedente (-5,2 miliardi).
A gennaio la crescita tendenziale delle esportazioni è diffusa; soltanto l'energia presenta una diminuzione (-26,2%). La flessione delle importazioni è particolarmente accentuata per i beni di consumo durevoli (-18,5%) e per l'energia (-16,3%). Guardando alla direzione dei flussi commerciali, i mercati che dimostrano di essere più vivaci dal punto di vista dell'Italia che esporta sono i Paesi Asean, ovvero del Sud Est asiatico, che risultano in crescita del 32,2%, l'area Opec (+26,1%), il Giappone (+25,6%), la Cina (+24,6%), i Paesi Eda, cioè le economie dinamiche dell'Asia, (+22,9%) e gli Stati Uniti (+20,2%). Quanto alle importazioni, in forte discesa risultano gli acquisti dal Giappone (-32,1%), dall'area Opec (-19,6%) e dagli Usa (-16,9%). In forte crescita è, invece, l'import dalla Turchia (+25,9%), dalla Russia (+23,6%) e dalla Svizzera (+23,5%). I saldi commerciali più negativi sono quelli che l'Italia ha nei confronti della Cina (-1.619 milioni), dei Paesi Opec (-1.435 milioni) e della Russia (-1.240 milioni). I più positivi sono Svizzera (+916 milioni) e Stati Uniti (+769 milioni).