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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Fit for 55, cabotaggio esentato dal mercato delle quote di carbonio

Il Parlamento europeo ha votato tre proposte di legge, il pacchetto "climatico" per ridurre le emissioni e sostituire i carburanti. Assarmatori chiede di escludere dall'ETS anche le autostrade del mare

(Cityswift/Flickr)

a cura di Paolo Bosso

Il trasporto marittimo di cabotaggio di interesse pubblico verrà esentato dal mercato delle quote di carbonio. Lo ha deciso il Parlamento europeo votando mercoledì scorso a favore di tre disegni di legge sul cambiamento climatico, il pacchetto Fit for 55, che prevede l'inclusione del trasporto marittimo nel sistema di scambio delle quote di carbonio, l'Emission Trading Scheme (ETS). Un pacchetto modificato rispetto a quello bocciato due settimane fa, che ora passa ai negoziati finali con il Consiglio dell'unione europea.

Per quanto riguarda lo shipping, quest'ultima versione del Fit for 55 esenta dall'ETS le tratte marittime in regime di servizio pubblico o soggette a obblighi di servizio pubblico sul cabotaggio marittimo (a norma del regolamento europeo 3577/9), riconoscendo «impatti avversi» dell'ETS sui servizi che garantiscono la continuità territoriale. Per quanto riguarda l'Italia, si tratta dei collegamenti marittimi a corto raggio del Mediterraneo, che le garantiscono la continuità territoriale con le isole. Inoltre, la proposta del Parlamento europeo prevede di destinare il 75 per cento dei proventi derivanti dall'ETS al settore del trasporto marittimo per finanziare progetti e investimenti volti al miglioramento dell'efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni di navi e porti.

Un passo importante, secondo Assarmatori, che ringrazia i deputati per le istanze raccolte, auspicando che l'esenzione venga estesa nel corso dei successivi negoziati a tutti i traffici insulari e alle navi che operano all'interno delle cosiddette "autostrade del mare", i traghetti che trasportano persone e mezzi pesanti (rotabili). Se non verrà esteso anche ai ro-pax, secondo Assarmatori, ne verrà penalizzato il trasferimento modale dalla strada al mare. 

«Nutriamo tuttavia – spiega Stefano Messina, presidente di Assarmatori - forti perplessità alle modifiche che riguardano la tempistica di applicazione dell'ETS, e la previsione di clausole contrattuali obbligatorie sul trasferimento dei costi dal proprietario all'operatore della nave. Auspichiamo che tali proposte vengano opportunatamente ricalibrate nel corso dei negoziati secondo criteri più realistici e valutando soluzioni pragmatiche».

«Adesso ci aspettiamo che i governi dei Paesi membri – conclude Stefano Messina, presidente di Assarmatori - accolgano tale richiesta nella posizione negoziale che verrà definita dagli Stati membri in vista del Consiglio dei ministri dell'ambiente previsto il 28 giugno e nei successivi negoziati interistituzionali con il Parlamento. Si tratta infatti di una misura essenziale per tutelare la mobilità, il turismo locale e la continuità territoriale, preservando l'intermodalità dall'aumento dei costi derivanti dall'ETS sul trasporto marittimo».

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