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14 marzo 2025, Aggiornato alle 12,34
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Infrastrutture

Fincantieri, poche commesse salvagente

Il Piano verrà discusso con il sindacato il 6 giugno. Proseguono proteste in tutta Italia. Due commesse militari a Castellammare per due anni. Cassa Depositi e Prestiti finanzia due navi da crociera. Ma senza svolta la crisi sarà definitiva


Mentre a Castellamare di Stabia, a Genova, ma anche ad Ancona e Palermo proseguono le manifestazioni di protesta nei confronti del piano di ristrutturazione avanzato da Fincantieri, è lo stesso gruppo cantieristico statale che, in una nota, precisa che "le linee del Piano illustrate sono la fotografia della situazione esistente e prospettica e delle conseguenze che ricadrebbero sull'assetto e sul posizionamento dell'Azienda in termini di riduzione della capacità produttiva e relativa riduzione di organico da effettuarsi nel corso dei prossimi anni". "Le linee del Piano –prosegue Fincantieri- non sono da intendersi come "un prendere o lasciare". Come è noto, nel tempo saranno chiusi gli stabilimenti di Castellammare e di Sestri Ponente ed altri saranno ridimensionati. Gli esuberi annunciati sono 2.551, di cui oltre 600 riguardano lo stabilimento stabiese. Tanto è bastato per scatenare una forte reazione dei lavoratori indisponibili a perdere il posto di lavoro.
Le parti, sindacato ed azienda, si sono date appuntamento il prossimo 6 giugno per la consegna del Piano da parte dell'Azienda con l'obiettivo di approfondire sia quanto esposto dalla stessa sia le valutazioni del sindacato, proseguendo quindi una trattativa con l'obiettivo di pervenire possibilmente a soluzioni condivise.
Le commesse. Per quanto riguarda il cantiere di Castellammare, Fincantieri conferma che dal mese di settembre prenderà avvio la costruzione dei due pattugliatori della Guardia Costiera, che satureranno in parte il Cantiere per i prossimi due anni. Inoltre, nel corso del 2010, Fincantieri –è detto sempre nella stessa nota- si è fatta carico dell'indotto stabiese, consentendo alle aziende valide e competitive, che non avevano continuità produttiva presso Castellammare, di realizzare un fatturato di oltre 150 milioni di euro presso le altre strutture del Gruppo, impegno che proseguirà nel 2011. Come promesso a più riprese, l'Azienda si farà ancora carico di impiegare parte dei lavoratori di Castellammare come trasfertisti.
Per il cantiere di Sestri, l'Azienda conferma che è pronta a firmare l'Accordo di Programma per Sestri Ponente, come pattuito con tutti gli altri Enti coinvolti, e che utilizzerà le opere previste secondo le esigenze del proprio Piano Industriale, come più volte ribadito alle Istituzioni.
Fin qui la nota Fincantieri alle cui notizie va aggiunta una di provenienza Cassa Depositi e Prestiti che, per ammissione dell'Ad, Giovanni Gorno Tempini, conferma il via libera al finanziamento per 830 milioni di euro al gruppo crocieristico americano Carnival Corporation & plc finalizzato all'acquisto di due navi da crociera che sono state ordinate al gruppo navalmeccanico italiano Fincantieri.
Si tratta delle due navi che il gruppo statunitense ha commissionato per immetterle nella flotta del suo marchio Princess Cruises. Per il completamento dell'iter si attende la garanzia rilasciata da Sace.
Cassa Depositi e Prestiti precisa che il finanziamento costituisce un'operazione di "Export Banca" diretta, a sostegno dell'esportazione di beni da parte di Fincantieri, che è rilevante per l'impatto sociale ed economico. La costruzione di navi da crociera delle dimensioni di quelle attualmente in ordine da parte di Carnival - ha sottolineato CDP - coinvolge, per ciascuna nave, oltre 1.200-1.500 addetti, alimentando un indotto complessivo per oltre 7.000 posti di lavoro, con significative ricadute occupazionali per le regioni italiane in cui verranno realizzate.
Antonini racconta. La situazione non è per niente buona anche perché alla base c'è una crisi del settore della cantieristica, nazionale ed europea, che viene da lontano, che è stata sottovalutata perché contemporaneamente l'Italia, di fronte alla fuga di costruzioni navali verso l'Oriente, dei settori bulkers e tankers, si ritagliava nicchie importanti nelle crociere e nei traghetti ad alta tecnologia. Poi, anche questi settori sono stati attaccati dalla concorrenza asiatica. Lucidamente ne da un inquietante, quanto interessante, spaccato il presidente della Fincantieri, Corrado Antonini, in una intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore di giovedì 26 maggio. Secondo Antonini l'industria metalmeccanica nazionale dovrà stringere la cinghia per lungo tempo. Per il presidente Fincantieri la capacità produttiva dei cantieri navali è doppia rispetto alla domanda. Il mercato, dopo il boom dell'armamento, ha una sovraccapacità di stiva che richiederà tempi lunghissimi per poter essere assorbita.