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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Infrastrutture

Fincantieri, è crisi ma i conti sono ancora in regola

Il portafoglio ordini scende a 7,9 miliardi di euro pari a una media di 7 navi l'anno. Il risultato della gestione ordinaria è positivo per 16 milioni. Entro l'anno 3mila persone in cassa integrazione


Gli ultimi dati Fincantieri sul semestre mettono nero su bianco le profonde difficoltà che la cantieristica sta attraversando in questo periodo. Anche se i conti dell'azienda sono meno gravi di quel che si pensi visto che il risultato della gestione ordinaria è positivo per 16 milioni di euro ante oneri (12 milioni nel 2010). 
Il portafoglio ordini è sceso a 7,9 miliardi di euro (874 milioni negli ultimi sei mesi, 1,4 miliardi nel primo semestre 2010) pari a una media di 6/8 navi l'anno (circa 12 l'anno scorso). In particolare sono stati acquisiti ordini per una nave da crociera da 140mila tsl per il marchio P&O Cruises del gruppo Carnival (al quale si aggiunge una opzione per la costruzione di una seconda nave), una unità Lcs per la Us Navy e due navi di tipo Psc (Platform Supply Vessel) per l'assistenza alle piattaforme di trivellazione e il supporto alle attività offshore, ordinate da Tidewater. Il carico di lavoro che ne deriva, pari a euro 5,5 miliardi, pur rimanendo significativo continuerà a non essere in grado di saturare la capacità produttiva di tutti gli stabilimenti. Infine, i ricavi segnano 1,1 miliardi di euro (-16,5%), in calo rispetto al passato, e l'Ebitda è di 59 milioni con un'incidenza sui ricavi (Ebitda Margin) pari al 5%, in aumento del 4,3% sul primo semestre 2010. La posizione finanziaria netta si presenta positiva per 227 milioni, ai 100 milioni del 31 dicembre 2010. 
«L'azienda – spiega Fincantieri - sta fronteggiando l'eccesso di capacità produttiva sugli ordini attraverso il blocco del turnover - con una riduzione dell'organico rispetto a fine 2010 di 115 unità in Italia - e con il ricorso alla cassa integrazione che ha interessato a fine giugno 1.772 persone». Entro l'anno gli accordi con i sindacati potrebbero far salire gli operai in "cassa" a quota 3mila.
«Nonostante la situazione – ha commentato l'azienda navalmeccanica - la tempestiva adozione delle politiche di riduzione degli organici operanti in relazione ai carichi di lavoro, gli interventi di efficientamento operati in particolare nei confronti dei fornitori e il minor carico di imposte, consente di ottenere nel semestre un miglioramento del risultato ante oneri» e della «posizione finanziaria netta». «Infine – conclude Fincantieri - la consistenza delle riserve accumulate nel patrimonio netto risulta ancora cospicua (312 milioni) a dimostrazione della solidità della struttura patrimoniale del gruppo».