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02 aprile 2025, Aggiornato alle 15,55
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Fincantieri, chiudono Castellammare e Sestri Ponente

In queste ore l'azienda è in riunione a Roma da Confidustria. Il piano industriale prevede esuberi per 2.500 persone. È forte la volontà di mantenere tutti gli stabilimenti. Ma Castellammare e Sestri sono vicini alla chiusura  Paolo Bosso  ultimi aggiornamenti all'interno

Megayacht e manutenzione. Il piano industriale Fincantieri punta più che in passato su queste due attività. Per un cantiere che in questi ultimi anni ha puntato principalmente su crociere e commesse militari si tratta di una novità non da poco. Una riconversione necessaria per realizzare un piano anti-crisi senza chiudere neanche uno degli otto stabilimenti. Si perché il ridimensionamento della produttività in Fincantieri è forte, e il riassestamento delle attività avrà conseguenze su tutti i centri produttivi. Solo gli esuberi sarebbero 2.500 su una forza lavoro totale di 8.500.
Proprio in queste ore il gruppo cantieristico incontra i sindacati a Roma, presso Confindustria e presenta il suo piano industriale "lacrime e sangue": Riva Trigoso e Castellammare di Stabia saranno dimezzati; Sestri Ponente resterà chiuso tre anni per consentire l'ampliamento a mare e infine gran ricorso agli esuberi con poco più di duemila lavoratori coinvolti. Ma su Castellammare e Sestri ci sono ancora pesanti incognite, se non la chiusura.
E' il minimo che si possa fare per mantenere in piedi i cantieri e riconvertire parte delle attività. La crisi del settore è grave e al momento segnali di ripresa dal mercato non ce ne sono. Tra il 2007 e il 2009 l'azienda italiana ha perso un miliardo di euro in ricavi e lo scorso anno ha chiuso con un passivo di 124 milioni di euro. Da qui al 2014 il portafoglio ordini sarà di 14 navi, rispetto alle 12 annuali registrate fino al 2007. Via alla razionalizzazione quindi: licenziamenti esclusi, riconversione e riduzione dell'organico tra cassa integrazione, mobilità e incentivi all'esodo.
Rispetto all'anno scorso, il portafoglio ordini nelle crociere si è ridotto di tre quarti per cui, almeno per il 2011, bisogna dimenticarsi delle commesse firmate Costa Crociere, Carnival o chicchessia, anche se Monfalcone e Marghera resteranno i cantieri di riferimento per questo tipo di costruzioni. 
Gli stabilimenti principali subiranno riqualificazioni sostanziali. Nel dettaglio, a Genova Riva Trigoso concentrerà l'attività sulla sola produzione meccanica e trasferirà tutto il resto nel polo di Muggiano a La Spezia. Sestri Ponente, invece, allarga l'attività dalle sole crociere alle unità speciali e mercantili. Ma per quest'ultimo centro fondamentale sarà il progetto di ribaltamento a mare. Sullo stabilimento di Ancona, al momento fermo, sorge l'ipotesi megayacht. La situazione a Castellammare di Stabia, invece, è tra le più serie e incerte. Le ipotesi sono due per il più antico stabilimento italiano (fondato alla fine del Settecento): chiusura o ridimensionamento. 
 
Paolo Bosso 
 
ultimi aggiornamenti: dalla riunione di oggi nella sede di Confindustria Fincantieri ha annunciato la chiusura degli stabilimenti di Castellammare di Stabia e Sestri Ponente (Genova). Confermato il numero degli esuberi