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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Infrastrutture

Fincantieri, attesa per il tavolo nazionale

Carichi di lavoro dimezzati, quasi 2mila i cassaintegrati. Nel mondo sono tre i traghetti in costruzione, sette le navi da crociera e zero le commesse militari. Il 9 novembre incontro tra l'azienda e il governo


Questi ultimi mesi dell'anno frenano ogni speranza di ripresa dei cantieri. La settimana scorsa il gruppo navalmeccanico Fincantieri, in un incontro con i sindacati, ha annunciato un dimezzamento delle commesse rispetto a qualche anno fa. «I carichi di lavoro per il 2011 e quelli previsti per il 2012 sono dimezzati rispetto ai livelli pre-crisi» afferma il direttore generale Vitalino Pappaianni.
«La situazione dei carichi ha riflessi sull'occupazione, ma l'azienda si impegna a evitare i licenziamenti impiegando tutti gli ammortizzatori sociali a disposizione» aggiunge il dirigente. I dipendenti in cassa integrazione, al 10 ottobre, sono 1.968 su un totale di 8.200 e gli ultimi accordi prevedono un tetto massimo di 3.285 persone.
I cassintegrati erano in media 713 nel 2010 e 175 nel 2009. Tutti gli stabilimenti segnano un calo netto delle attività, un settore che in Europa ha bruciato 50 mila posti di lavoro negli ultimi anni. I traghetti in costruzione in tutto il mondo sono tre (di cui uno, della Daewoo per la Tunisia, e' a rischio), le navi da crociera sono sette (di cui due ordinate a Fincantieri) e le commesse militari sono «congelate, se non cancellate».
Le ore di lavoro previste a breve termine sono il 20% in meno rispetto al livello pre-crisi per Monfalcone, il 40% in meno per Marghera e il 50% in meno per Castellammare di Stabia, mentre Sestri e Ancona sono ferme a zero ore dopo la consegna di marzo. Ulteriori novità verranno nel corso del tavolo nazionale sul gruppo Fincantieri previsto al ministero per lo Sviluppo economico il 9 novembre.