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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Infrastrutture

Fincantieri, accordo per Castellammare

Azienda, Regione, Provincia, Authority di Napoli e sindacati firmano due protocolli di intesa per la continuità produttiva e i finanziamenti comunitari. Studio di fattibilità per il bacino di costruzione di Paolo Bosso


I 660 dipendenti dello stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia possono tirare un sospiro di sollievo. Non ci sono ancora commesse tali da garantire la piena occupazione del sito ma ieri Regione Campania, sindacati, Provincia, Autorità portuale di Napoli e la stessa Fincantieri hanno firmato al ministero dello Sviluppo Economico due protocolli di intesa, uno per garantire la continuità produttiva e l'altro per accelerare la disponibilità delle risorse europee per le aziende dell'automotive e aeromotive.
Il primo protocollo, nonché principale, garantisce la continuità produttiva del cantiere campano con le attività già in corso (la realizzazione di due pattugliatori per la Guardia Costiera), l'aumento dei carichi di lavoro con eventuali nuove commesse e, ultimo ma non meno importante, il finanziamento per uno studio di fattibilità commissionato al Rina per il bacino di carenaggio. Un accordo che, si legge nel comunicato congiunto, «dovrà porre particolare attenzione alle vocazioni produttive del territorio, con priorità nell'ambito dei settori commerciale, della pesca e della nautica da diporto». Un gruppo di coordinamento presieduto dal dicastero dello Sviluppo monitorerà gli accordi stipulati. 
«Dall'aereonautica al sistema dell'indotto auto, che coinvolge Alenia e Fiat Pomigliano, all'accordo Fincantieri di Castellammare. Sono interventi concreti per difendere il sistema produttivo della Campania e rilanciare le politiche per lo sviluppo e la crescita» è stato il commento del governatore della Campania Stefano Caldoro. 
Il protocollo anticipa così i contenuti dell'accordo di programma per il sito di Castellammare che dovrebbe essere pronto entro giugno 2012, giusto un anno dopo quello originariamente avanzato dall'azienda navalmeccanica, e poi ritirato, che prevedeva la chiusura dello stabilimento insieme a quello di Sestri e 2.551 esuberi totali. 
Paolo Bosso