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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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Politiche marittime

Federagenti: "Confrontiamoci sulla riforma"

Un tavolo che passi "dalle parole ai fatti". Per esempio rinunciando alle 24 autorità portuali. Il punto di partenza è  il documento Assoporti

Federagenti chiede un tavolo di confronto a tutto campo che permetta il passaggio «dalle dichiarazioni di principio ai fatti concreti» per quel che riguarda la riforma dei porti, parcheggiata al Senato da tanto tempo.
Bisogna compiere «scelte dolorose» per il presidente degli agenti marittimi italiani Michele Pappalardo, come la rinuncia alle 24 autorità portuali: «Hanno ancora senso – si chiede l'associazione - nell'ottica di sistemi logistici integrati come sono quelli indicati e tracciati da Assoporti»?. Pappalardo fa riferimento al documento in sei punti che l'associazione dei porti italiani ha presentato la settimana scorsa. «Siamo sempre interessati alle proposte di Assoporti e quindi leggiamo con molta attenzione le linee guida recentemente indicate. Ma ora è giunto il momento di passare dalle dichiarazioni di principio ai fatti concreti».
Il confronto va istituito non solo sulla riforma in generale, ma anche su quelli che Federagenti considera "campi minati", ovvero i «servizi tecnico nautici, sui quali prima di esprimerci chiediamo maggiore chiarezza per comprendere in concreto cosa si intende (riferendosi alle proposte di Assoporti ndr) per "fissazione delle tariffe sulla base di criteri e meccanismi nazionali uniformi".  «Noi continuiamo - ha concluso Pappalardo - a credere che l'accordo interassociativo e il tavolo comune di confronto siano gli strumenti essenziali anche per attuare quelle forme di liberalizzazione che sembrano trasparire dalla proposta Assoporti e che richiedono decisioni coerenti».