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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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Infrastrutture

Espo, "Troppi modelli diversi nei porti"

Il presidente dell'associazione dei principali scali europei, Victor Schoenmakers, ritiene che le Autorità portuali debbano trasformarsi innanzitutto in "sviluppatori di attività"


Le Autorità portuali europee devono trasformarsi innanzitutto in "sviluppatori di attività", per questo serve un cambiamento culturale nella gestione degli scali. E' quanto ha sostenuto Victor Schoenmakers (nella foto), presidente di Espo (l'associazione dei principali porti del continente) nel corso della conferenza "A vital resource: Europe's ports face winds of change", l'appuntamento di Bruxelles in cui sono state discusse le scelte strategiche sul settore portuale che dovrà adottare a breve la Commissione Europea.
"Il bene più importante che le Ap possiedono – aggiunge Schoenmakers – sono i suoli. È irrilevante se le modalità di accesso ad essi avvengono con concessioni pubbliche o contratti privati. Conta la capacità di far coesistere trasparenza e flessibilità nell'utilizzo dei vari strumenti". Tra i temi in discussione durante l'incontro internazionale, i collegamenti tra porti ed entroterra, il potere contrattuale crescente degli operatori privati e la questione ambientale. "Ci sono troppi modelli operativi diversi – ha affermato Siim Kallas, vice presidente della Commissione – e la mancanza di chiare norme a livello dell'Ue, che in alcuni casi impediscono una concorrenza leale. Credo che sia giunto il momento di definire una politica dei porti più coerente".