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14 marzo 2025, Aggiornato alle 12,34
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Infrastrutture

Espo presenta la mappa dei porti europei

Report sulle politiche di governance. Il Nord più imprenditore del Sud, quest'ultimo più condizionato dall'assenza di una politica finanziaria autonoma. Secondo l'analisi Espo però la differenza tra le due regioni non ha determinato fin'ora un'Europa a due velocità


Da Cipro, sede dell'ultima riunione dell'European Sea Ports Organisation (Espo), arriva un'approfondita analisi delle politiche di governante portuali del Vecchio Continente. Il rapporto si chiama "European Port Governance" e raccoglie una serie di informazioni sui porti europei, basandosi sui dati raccolti dall'Espo nel corso dell'anno precedente. 
I risultati presentano una mappa dei porti con tre regioni: anglosassone, tedesca e latina. Tre politiche di a cui però non corrispondono necessariamente tre ritmi di sviluppo differenti. Il Nord si presenta più attivo imprenditorialmente, grazie a infrastrutture private – soprattutto nel Regno Unito – e all'autonomia finanziaria, e il Sud più conservatore e più dipendente dalle risorse pubbliche. Ma il rapporto evidenzia come proprio questa differenza non crea le condizioni per una "questione meridionale". Ovvero, seppur gestite in modo diverso, le differenti politiche di investimenti non hanno creato, al momento, uno sviluppo a due velocità. 
Il report Espo ha identificato così una serie di fattori di governance in base ai quali determinare se le Autorità portuali hanno un approccio alla governance meramente conservatore oppure assumono un ruolo di tipo più imprenditoriale e maggiormente rivolto allo sviluppo dell'attività economico-portuali. Nella maggior parte dei casi sussistono ambizioni di una "rinascita" del ruolo delle Authority, ambizioni che tuttavia sono frenate oppure incentivate a seconda dei differenti sistemi di governance in vigore.
La gran parte degli scali tende a svolgere un ruolo atto a facilitare le attività portuali e il loro sviluppo, mentre solo poche si avventurano in attività di tipo imprenditoriale. Quest'ultima tendenza è più ricorrente nel caso delle Autorità Portuali più grandi, principalmente della regione asiatica, e delle Autorità Portuali delle regioni anglosassoni, che specialmente nel Regno Unito sono per molti versi più vicine alle imprese commerciali. Inoltre, a differenza del resto dell'Europa dove la quasi totalità delle Autorità Portuali sono di proprietà pubblica, nel Regno Unito alcuni dei maggiori porti (e anche minori) sono di proprietà privata. Ciò evidenzia - spiega il rapporto - che le differenze nei sistemi di governance sono determinate principalmente a livello regionale. L'indagine ha confermato che la maggior parte dei sistemi di governance portuale sono riconducibili ai tre tradizionali sistemi tedesco, latino e anglosassone. Le Autorità Portuali delle "nuove" regioni europee si collocano circa a metà strada tra questi modelli di governance, anche se la forte influenza del governo centrale rende molte di queste port authority più vicine al sistema di governance di tipo latino.
Tenendo conto che in Europa la maggior parte delle Autorità portuali presenta una forma di governance che ricade in quella di tradizione latina oppure in quella di tipo anseatico (tedesco) - osserva il rapporto - la differenza tra i due sistemi di governance si traduce in un dualismo nord-sud che non è incentrato solo sulle differenze di proprietà o amministrazione delle aree portuali, ma anche su molti altri elementi della governance relativi in particolare all'autonomia funzionale e finanziaria, che in genere è più limitata nelle regioni meridionali dell'Europa.
Il rapporto sottolinea però che se da un lato questi limiti all'autonomia funzionale e finanziaria sembrano impedire alle Autorità Portuali con sistemi di governance di tipo latino di raggiungere i loro obiettivi e di realizzare investimenti, dall'altro in qualche modo, paradossalmente, non sembrano costituire sempre un vincolo per un approccio funzionale proattivo allo sviluppo dell'economia portuale.
Il rapporto evidenzia anche come i cambiamenti in atto, pur se non immediatamente sostanziali, tendano a rendere meno netto il confine tra i sistemi di governance di tipo anseatico e latino e come le dimensioni delle Autorità Portuali possano in qualche modo spiegare la diversità di governance.