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05 ottobre 2024, Aggiornato alle 18,17
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Infrastrutture

"Elio" completa il primo rifornimento di gas nello Stretto

100 metri cubi di gas naturale liquefatto tramite due autobotti da Ravenna. Un sistema decisamente più costoso del deposito costiero, allo stato attuale del tutto assente

"Elio" in rifornimento di gas nel porto di Messina, 4 ottobre 2024

La compagnia marittima Caronte & Tourist ha completato venerdì scorso il primo rifornimento di gas naturale liquefatto sul traghetto Elio. L'operazione è avvenuta nel porto di Messina, sul molo Norimberga, dopo alcuni giorni dedicati alle operazioni preliminari. Si tratta del primo rifornimento di questo tipo nello Stretto di Messina per una nave. 

Elio è stata rifornita con 100 metri cubi di LNG (equivalenti a 44 tonnellate) giunti su due autobotti partite da Ravenna. «I nostri tecnici - spiega Pietro Franza, amministratore delegato di Caronte & Tourist - hanno lavorato per giorni, sia a bordo che sulla banchina, per la perfetta riuscita di un'operazione complessa in sé e oltre tutto per noi anche relativamente nuova. Siamo oggi naturalmente molto soddisfatti per il fatto che tutto è andato per il meglio e perché finalmente la nostra Elio è pronta a navigare nello Stretto usando LNG piuttosto che il più convenzionale gasolio. È per noi un successo che va oltre l'episodio e per il quale vogliamo ringraziare anche i tecnici e i responsabili dell'AdSP, della Capitaneria di Porto e dei Vigili del Fuoco che hanno assicurato un supporto attento e continuo».

Sono passati sei anni da quando la Elio, ammiraglia del Gruppo Caronte & Tourist, è entrata in linea con ben lucidi e in vista i galloni di prima nave bi-fuel a solcare le acque del Mediterraneo. Sei anni nel corso dei quali, tuttavia, la nave non ha mai potuto navigare bruciando LNG (se non nel viaggio dal cantiere turco di costruzione a Messina). La ragione è dovuto all'assenza di un deposito per lo stoccaggio di 'LNG nell'area dello Stretto, come più volte denunciato da Caronte & Tourist, fattore che ha impedito il regolare approvvigionamento non solo per le navi ma anche per le flotte di mezzi pesanti in transito tra le due sponde dello Stretto, oggi sempre più predisposte a circolare con questo carburante abbandonando il gasolio.

Allo stato attuale, infatti, in assenza di un deposito costiero, il rifornimento di gas avviene via terra, tramite autocisterne, antieconomico e dunque improponibile per gli operatori marittimi, almeno fin quando le quotazioni del gas non si stabilizzeranno al ribasso.

È solo profittando di una flessione del prezzo dell'LNG - infatti - che qualche mese fa è stato possibile rifornire di LNG - presso il porto di Trapani - la Nerea (l'altra unità del Gruppo progettata con un sistema di alimentazione bi-fuel) utilizzando il metodo truck-to-ship, cioè da camion a nave, metodo utilizzato nei porti europei in cui non sono presenti infrastrutture fisse per l'LNG, che assicura flessibilità e replicabilità.

L'utilizzo del gas naturale liquefatto (LNG), rispetto al combustibile marino convenzionale, riduce le emissioni di Anidride carbonica (CO2) del 25%; dell'85% quelle di Monossido e Biossido di azoto (NOx) e del 99% quelle di Particolato (PM) e Ossido di zolfo (SOx). Pur essendo un idrocarburo l'LNG è in atto il più "pulito" tra i combustibili di larga reperibilità. «Ma nell'immediato futuro - assicura Franza - ci sono il BioLNG, gas totalmente naturale perché ottenuto dalla lavorazione di rifiuti organici e la propulsione elettrica. Sia la Nerea che la Pietro Mondello sono dotate di un pacco batterie che può consentire a queste unità di tenere i motori termici spenti durante le soste in banchina e di manovrare in entrata o in uscita dai porti in modalità zero emissioni».

Tag: ambiente