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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Drewry, "Troppi pochi spazi per i container"

Le previsioni entro il 2016 dell'analista inglese parlano di terminal pronti alla saturazione, specialmente in Asia, Medio Oriente e Sudamerica


Nonostante i consolidati terminal cinesi e le megastrutture in corso di realizzazione nei porti nordafricani, pare che nei prossimi anni la mancanza di spazi possa diventare nuovamente un problema per il traffico contenitori. A denunciare il rischio è l'analista internazionale Drewry attraverso il suo centro studi "Maritime Research". Da Londra affermano «La domanda oltrepasserà in modo significativo l'offerta nei prossimi cinque anni». Questo è il dato di fatto da cui partire. Non si tratta quindi di un problema impellente, visto che l'andamento attuale nel periodo di alta stagione resta molto basso.
L'ultimo rapporto degli analisti inglesi (Global Container Terminal Operators – Annual Review and Forecast) identifica le zone prossime alla saturazione. In gran parte dell'Asia i livelli di utilizzazione media potrebbero superare il 90% entro il 2016. In Sudamerica e Medio Oriente la percentuale è più bassa, ma resta comunque attualmente nell'ordine del 66% e fra cinque anni dovrebbe salire fino all'88%. In Africa i livelli di utilizzazione passeranno dal 70 al 79%.  Sono dati preoccupanti, spiega Drewry, perché i porti tendono a considerare la normale produttività dello scalo fino alla soglia dell'85%.
A quanto pare l'economia di scala portata dalle portacontenitori di nuova generazione contribuirà sotto questo aspetto a peggiorare la situazione, impegnando sempre più le operazioni dei piazzali con i loro 13/18mila teu. Inoltre gli orari degli operatori tendono a rispecchiarsi l'un l'altro costringendo i terminal a operare con grandi navi simultaneamente.