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21 novembre 2024, Aggiornato alle 16,10
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Politiche marittime

Dragaggi, porto di Venezia supera il protocollo fanghi

Grazie a una sentenza di Stato un nuovo schema di decreto facilità l'escavo caratterizzando sia i sedimenti da dragare che il sito da escavare

(Daniel Ramirez/Flickr)

Il Consiglio di Stato ha espresso parere favorevole allo schema di decreto sulle disposizioni per il rilascio delle autorizzazioni per la movimentazione nella laguna di Venezia dei sedimenti risultanti dall'escavo dei fondali, proposto congiuntamente dal ministero delle Infrastrutture e da quello dell'Ambiente.

Il provvedimento propone una nuova procedura di caratterizzazione e gestione dei sedimenti, permettendo finalmente di superare il cosiddetto "protocollo fanghi" risalente al 1993. Si tratta di uno schema di regolamentazione in linea con le più recenti direttive europee e con la normativa nazionale in materia di dragaggi. Prevede la caratterizzazione sia dei sedimenti da dragare che del sito di conferimento, permettendo in tal modo di mantenere e ricollocare in Laguna una maggiore quantità di sedimenti, dopo accurate indagini di compatibilità chimica ed eco-tossicologica, risultando così più sostenibile per gli schemi prescrittivi ministeriali che autorizzano i movimenti dei sedimenti nei porti.

A commento della notizia, il presidente dell'Autorità di sistema portuale dell'Adriatico Settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio, parla di «una notizia che attendevamo, uno dei nodi da sciogliere per rilanciare la portualità veneziana. Grazie alla stretta cooperazione tra le istituzioni del territorio e quelle centrali si è addivenuti al parere del Consiglio di Stato che ci avvicina alla soluzione dell'annoso problema dei conferimenti dei sedimenti in Laguna, definendo un quadro normativo di riferimento atteso da anni e regole chiare per i dragaggi dei canali portuali e per le relative caratterizzazioni propedeutiche al conferimento. Il decreto prevede il riuso dei sedimenti compatibili per il ripascimento delle barene, consentendo il riequilibrio morfologico dell'ecosistema lagunare. Una regolamentazione frutto di una nuova visione che riconosce il contributo del porto, vitale all'interno della Laguna, alla circolarità in ambito lagunare, dove l'attività dell'uomo supportata dalle più avanzate tecnologie può svolgersi in totale sinergia con l'ambiente circostante».

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