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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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Doha Round: "I dazi costano più del trasporto"

L'organismo del Wto riporta all'attenzione dei paesi industrializzati la necessità di ridurre ulteriormente le barriere commerciali. Un taglio dell'1% farebbe risparmiare ben 43 miliardi di dollari l'anno ai paesi Ocse e non


Le barriere al commercio poste in atto nei porti risultano più onerose del costo complessivo del trasporto dei prodotti e delle merci tra gli stessi porti. Le procedure amministrative costano troppo e il protezionismo strozza gli scali. Una questione, quella della sproporzione tra costo del trasporto e misure doganali, ampiamente affrontata dal World Trade Organization negli ultimi nove anni e di nuovo all'ordine del giorno nel corso dell'ultimo workshop sul Doha Round tenutosi a Ginevra e organizzato dal Wto con la collaborazione della World Bank e dell'International Centre for Trade and Sustainable Development (Ictsd).
Le trattative del Doha Round in atto dal 2001 in sede Wto con l'obiettivo di ridurre le barriere al commercio mondiale hanno prodotto alcuni risultati notevoli. Tuttavia molti passi avanti devono ancora essere compiuti. Secondo l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), un accordo sulla riduzione di tali barriere potrebbe potenzialmente diminuire il costo del commercio mondiale del 9% principalmente attraverso l'adozione di procedure amministrative più trasparenti e prevedibili. Una sola diminuzione dell'1% di tali costi comporterebbe un risparmio valutato in 43 miliardi di dollari, di cui il 35% a beneficio delle nazioni Ocse e il restante 65% delle nazioni non-Ocse. La World Bank ritiene che l'implementazione delle modalità di accesso ai mercati di prodotti agricoli e beni industriali previste nel testo scaturito dalle trattative condotte nel 2008 potrebbe determinare benefici valutati tra 121 e 202 miliardi di dollari.
Quanto questi appelli del Wto sono ascoltati dai paesi industrializzati? Le proposte del Doha potranno anche essere fondamentali per far risparmiare il mercato ma per avere un valore effettivo devono essere affrontate e discusse dai paesi industrializzati oltre che dagli organismi internazionali. Come ha affermato recentemente il segretario generale Wto Pascal Lamy, le trattative sulla liberalizzazione del commercio mondiale sono in stallo da nove anni a causa degli scontri tra paesi industrializzati ed economie emergenti, così Lamy ha chiesto al G20 di lanciare un segnale politico sulle trattative del Doha Round. Il prossimo summit del Wto si svolgerà a dicembre tra il 15 e il 17.