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12 aprile 2025, Aggiornato alle 17,56
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Decarbonizzazione, gli Stati Uniti non partecipano ai negoziati Imo

L'amministrazione guidata da Donald Trump minaccia "misure reciproche" per compensare eventuali oneri imposti alle proprie navi. Confitarma ribadisce la centralità dell'Imo, ma condivide alcune preoccupazioni espresse dagli Usa


Anche lo shipping rientra nell'opera di disconoscimento delle politiche per il clima attuata su vasta scala da Donald Trump. Lo conferma la nota con cui l'amministrazione federale statunitense ha motivato la mancata partecipazione di rappresentanti degli Usa ai negoziati del Marine Environment Protection Committee (Mepc) dell'Imo (International Maritime Organization), in corso a Londra.

Nella nota si specifica la contrarietà degli Usa rispetto a qualsiasi tentativo di imporre misure economiche contro le proprie navi che siano basate sulle emissioni di gas ad effetto serra o sulla scelta del carburante navale utilizzato. Tassa sulle emissioni e standard dei carburanti che sono proprio i due pilastri portanti della strategia di decarbonizzazione dello shipping in discussione nella capitale britannica. L'obiettivo è quello di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, fissando traguardi intermedi come la riduzione del 40% dell'intensità carbonica delle navi entro il 2030, avendo come riferimento i livelli del 2008.

Nella nota diplomatica, gli Stati Uniti sollecitano inoltre i governi degli altri Paesi membri a riconsiderare il loro sostegno alle misure sulle emissioni. Il Dipartimento di Stato ha confermato che si tratta di una decisione politica volta a tutelare gli interessi nazionali nello sviluppo di qualsiasi accordo internazionale. Gli Usa hanno inoltre avvertito, rende noto la Reuters, che qualora venissero adottate misure ritenute "manifestamente ingiuste", gli Stati Uniti si riservano il diritto di introdurre "misure reciproche" per compensare gli oneri imposti alle proprie navi. Gli Stati Uniti sono anche contrari all'ipotesi che i proventi della tassa possano finanziare progetti ambientali non direttamente collegati al settore marittimo.

La posizione di Confitarma
Confitarma ritiene importante che continui il confronto su queste tematiche, tenendo conto delle preoccupazioni espresse dall'amministrazione americana e confermando altrettanto che l'Imo rimane la sede privilegiata di confronto internazionale sulle problematiche legate allo shipping.

"Certamente - ha affermato il presidente di Confitarma Mario Zanetti – è importante che si continui a lavorare per individuare una soluzione globale e che quindi in sede Imo si definiscano le regole evitando il propagarsi di una frammentazione normativa con il diffondersi di iniziative regionali non coordinate – come già si osserva con l'ETS europeo. Tale eventualità esporrebbe gli operatori, in particolare quelli europei, ad una imposizione regolatoria a macchia di leopardo, con un conseguente aggravio di costi operativi, che minerebbe alla base il valore aggiunto che lo shipping è stato in grado di creare per l'economia e quindi per tutti i cittadini".

"Va comunque rilevato - ha proseguito Il presidente Zanetti - come in queste ultime settimane, considerando anche la recente questione dei dazi, vi sia una rinnovata attenzione dell'Amministrazione USA per l'importanza e la strategicità del trasporto marittimo e la tutela/valorizzazione dell'industria armatoriale del Paese. Auspichiamo vivamente che le istituzioni europee consolidino ancor di più il ruolo centrale nella strategia politica europea di un settore strategico come quello dello shipping".

"Confitarma - ha concluso Zanetti - auspica che si possa presto tornare a un confronto costruttivo e multilaterale, in grado di garantire equilibrio tra obiettivi ambientali e sostenibilità industriale affinché la transizione energetica del settore marittimo prosegua, d'ora in poi, lungo una traiettoria realistica, coordinata e inclusiva".

Tag: imo