|
adsp napoli 1
14 marzo 2025, Aggiornato alle 16,34
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

forges4
Infrastrutture

De Magistris, "Più assessori in porto"

Il sindaco di Napoli in visita alla Stazione Marittima ospite del Propeller Club partenopeo. Più attenzione alla sicurezza e ad una maggiore presenza dell'istituzione comunale in porto. Confronto su quindici anni di traffico


Si è tenuta ieri sera l'annunciata conferenza organizzata dal Propeller Club Port of Naples, nell'ambito delle iniziative che il nuovo consiglio promuove per sviluppare il dibattito e centrare gli argomenti più interessanti e d'attualità che investono il porto e le attività attinenti. Ospite prestigioso dell'evento è stato il nuovo sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. La tavola rotonda, seguita all'esposizione di Arturo Capasso, socio del club e Ordinario di Economia e gestione delle imprese presso l'Università del Sannio, è stata coordinata dal presidente del Propeller di Napoli, Umberto Masucci, con la partecipazione di Maurizio Maddaloni, presidente della Camera di Commercio di Napoli, e Massimo Marrelli, Rettore dell'Università di Napoli Federico II. Tema dell'incontro, il ruolo del porto ed il suo peso nell'economia cittadina e regionale.  
Qual è stata l'evoluzione del traffico portuale di Napoli negli ultimi 15 anni? Nel 1995 per iniziativa della Camera di Commercio di Napoli fu realizzato un primo studio per definire e quantificare il ruolo esercitato dal porto di Napoli nell'economia dell'area metropolitana e della regione. Tali dati sono ora confrontabili con quelli del 2010 dell'Ufficio Studi dell'Autorità Portuale di Napoli. 
Container (teu). 1992: 181.284; 2010: 532.432 (+198%).
Rinfuse liquide. 1992: 7,3 milioni; 2010: 5,5 milioni (-25%).
Rinfuse solide. 1992: 2,7 milioni; 2010: 4,5 milioni (+63%).
Crocieristi. 1992: 33.610; 2010: 1,1 milioni (+3290).
Ricavi (in euro). 1992: 498,2 milioni; 2010: 693,3 milioni (+39%);
Valore aggiunto diretto (in euro). 1992: 195,7 milioni; 2010: 277,3 milioni (+42%); 
Occupazione diretta. 1992: 5.230; 2010: 4.993 (-5%);
Variazione sul Pil della Regione Campania (1992-2010): +25%.
Da questi dati spiccano alcune interessanti considerazioni sulle tipologie di traffico su cui lo scalo partenopeo si è via via specializzato. Tutto sommato il porto è cresciuto, ma l'unico settore che ha visto crescere esponenzialmente il suo traffico è stato quello crocieristico, soprattutto a partire dai primi anni del 2000 con l'arrivo delle grandi compagnie.
«L'evoluzione che, a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso, ha caratterizzato i trasporti marittimi e la logistica, apre nuovi scenari e non pochi problemi ad amministratori pubblici e operatori privati» ha affermato Arturo Capasso nel corso della conferenza tenutasi alla Stazione Marittima. «Si è, infatti – spiega - radicalmente modificato il rapporto fra attività portuali e investimenti pubblici e privati nei settori dello shipping, delle operazioni portuali e della logistica in generale. Infine, la crescente attenzione al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale hanno determinato un consistente incremento del traffico merci e passeggeri a breve e medio raggio (short-sea shipping), trasferendo sulla via marittima parte dei volumi di traffico tradizionalmente movimentati su strada». «Attualmente – conclude Capasso - molti porti sono prossimi alla saturazione della propria capacità, con conseguente aumento delle diseconomie esterne, specialmente per gli scali inseriti nel tessuto urbano. Solo in pochi casi gli investimenti in opere e impianti portuali di un certo impegno possono essere realizzabili in una logica esclusivamente privatistica. In realtà quasi sempre richiedono l'intervento della finanza pubblica, che si giustifica proprio in virtù dei benefici economici complessivi che possono essere generati dall'operatività e dall'efficienza del porto». 
A seguire, dopo l'esposizione di Capasso, la tavola rotonda. Per Masucci bisogna incrementare le attività. Quelle possibili e facilmente attuabili, le crocieristiche, attraverso l'utilizzo del molo San Vincenzo; quelle container, attraverso l'avvio spedito della realizzazione della Darsena di Levante. Per Maddaloni, bisogna dare maggiore sicurezza. La sicurezza in porto e nella città determina sviluppo e un'immagine positiva. Per Maddaloni è necessario un salto culturale. Marrelli si è principalmente soffermato sul punto di forza del porto che viene determinato dalla sua caratteristica di polifunzionalità. Non essere ancorato ad un solo settore merceologico – spiega - permette di superare periodi di crisi che altrimenti sarebbe più pesante. Per il rettore bisognerebbe sollecitare di più gli armatori del territorio a sviluppare attività in porto. Per il sindaco De Magistris la nuova amministrazione comunale è impegnata con più assessorati alla vita ed alle problematiche del porto. «In sala ora, per esempio – ha detto il sindaco - ci sono due assessori del Comune». Per De Magistris il mare va restituito alla città. E sul tema della sicurezza ha confermato una maggiore attenzione a tutta la zona dell'area successiva «alla sbarra per la quale utilizzeremo la Polizia Municipale».
Numeroso il pubblico presente. Tra gli altri, il presidente dell'Autorità portuale, Luciano Dassatti, il capo della Direzione Marittima, Domenico Picone, il presidente della Terminal Napoli, Nicola Coccia.